Bolsonaro va al Tribunale supremo per accettare la vittoria di Lula. I giudici: «Importante che abbia riconosciuto l’esito del voto»

Con un brevissimo intervento, il presidente uscente ha rotto il silenzio. Ai suoi sostenitori: «Il nostro sogno continua»

Dopo un breve discorso rivolto ai suoi sostenitori dal palazzo dell’Alvorada, Jair Bolsonaro è andato al Tribunale supremo federale. In una nota, la Corte più alta del Brasile ha confermato che il presidente uscente sta riconoscendo l’esito del ballottaggio delle elezioni, autorizzando così la transizione. In una nota, il Tribunale ha commentato il discorso di Bolsonaro, sottolineando «l’importanza – che il presidente – si sia pronunciato sulla garanzia della libertà di movimento in relazione ai blocchi stradali, sull’inizio della transizione, e nel riconoscere il risultato finale delle elezioni».


Il discorso di Bolsonaro ai suoi sostenitori

Chi si aspettava un chiaro riconoscimento della vittoria di Lula è rimasto deluso. A due giorni dalla chiusura dei seggi per le elezioni generali vinte da Luiz Inácio Lula da Silva, il presidente uscente del Brasile Jair Bolsonaro ha rotto il silenzio con una conferenza pubblica dal Palacio do Planalto a Brasilia in cui non ha citato il suo avversario politico e non ha riconosciuto esplicitamente la vittoria di Lula. «Voglio iniziare ringraziando i 50 milioni di brasiliani che mi hanno votato il 30 ottobre», ha esordito Bolsonaro, «il nostro sogno continua, più vivo che mai. Continuerò a seguire la Costituzione». Nella brevissima conferenza stampa – meno di tre minuti – il presidente uscente si è poi rivolto ai manifestanti che sono scesi in strada in suo sostegno paralizzando il Paese. «Le mobilitazioni popolari sono il sentimento di ingiustizia su come si è svolta la procedura elettorale – ha detto – le manifestazioni pacifiche saranno sempre le benvenute ma i nostri metodi non possono essere quelli della sinistra». Bolsonaro ha poi abbandonato la sala ed è intervenuto il suo capo dello staff, il ministro Ciro Nogueira, per annunciare che il presidente ha autorizzato l’inizio della transizione «nel rispetto della legge».


«La procedura comincerà giovedì», ha precisato Nogueira, «quando verrà formalizzato il nome del nuovo vicepresidente». La presidente e co-fondatrice del Partito dei lavoratori Gleisi Hoffman ha confermato che sarà Lula a partecipare alla conferenza dell’Onu sul clima Cop27 al Cairo. Nelle ore di attesa per il suo intervento, nel Paese si sono moltiplicate le proteste dei suoi sostenitori, che hanno organizzato centinaia di blocchi stradali in almeno 20 Stati del Paese. Bolsonaro, sconfitto dopo un solo mandato, ha convocato una riunione di emergenza col ministro della Difesa, il generale Paulo Sergio Oliveira, e altri ministri per discutere della crisi e delle manifestazioni di piazza. L’opposizione temeva che il governo ancora in carica stesse cercando un pretesto per invocare l’articolo 142 della Costituzione, che prevede l’intervento delle forze armate per «ristabilire l’ordine tra i poteri».

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