Vialli, il dolore di Roberto Mancini: «Speravo in un miracolo. Perdo un fratello»

«Quando si è amici lo si è per sempre. Luca era gioia e va ricordato così», ha detto il ct della Nazionale in ricordo del campione morto lo scorso 6 gennaio

«Speravo in un miracolo». Così Roberto Mancini parla dell’amico di una vita Gianluca Vialli, morto il 6 gennaio per un tumore al pancreas. «È una grande perdita, per me, per la sua famiglia prima di tutto e per tutto il calcio italiano. Abbiamo vissuto quasi tutta la nostra vita insieme, c’era un legame stretto, quello tra due fratelli», ha continuato il ct degli azzurri. «Siamo due persone che a un certo punto si sono separate calcisticamente però quando si è amici, lo si è per sempre. Luca per me era questo. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, affetto, amore, amicizia. Perdo un fratello», ha detto il tecnico della Nazionale ricordando anche gli anni vissuti sul campo con Vialli, quando “i gemelli del gol” entravano di diritto nella storia del calcio italiano. Nell’intervista realizzata e diffusa dalla Figc, Mancini parla delle ultime volte in cui ha visto l’amico: «Abbiamo parlato, scherzato, lui era sempre di buon umore e questo un po’ mi risolleva. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, amore, amicizia. Luca era gioia e va ricordato così». Nei giorni scorsi il ct era volato a Londra per salutare Vialli, ricoverato ormai da diverso tempo. «Speravo che accadesse qualcosa, speravo in un miracolo sinceramente», ha continuato parlando della malattia che da anni affliggeva il campione.


«È un momento difficile, ma dobbiamo cercare di andare avanti». Poi i ricordi vanno ai giorni felici passati assieme in Nazionale, Mancini da ct e Vialli come capo-delegazione. «Luca ha fatto capire a tutti, soprattutto ai più giovani il valore della maglia azzurra, quello che si deve fare dove si poteva arrivare. È stata una persona di grande valore per noi, soprattutto quando parlava ai ragazzi e a loro piaceva ascoltarlo», racconta il tecnico. «Sono stati momenti molto belli e importanti. Dobbiamo proseguire su questa strada. A lui piacerebbe che lo si ricordasse anche per questo oltre che per essere stato un grande calciatore, un vero professionista con un carisma straordinario. Era un ragazzo, allegro, giovane, al quale piaceva la vita». Insieme a Gianluca Vialli, Mancini sarà uno dei protagonisti del docufilm La bella stagione trasmesso nella serata di oggi, 7 gennaio, sulla vittoria dello scudetto della Sampdoria in onda su Raidue. «Questo film è stato fatto soprattutto per far vedere quanto sia importante l’amicizia tra persone che lavorano nello stesso gruppo e dove si può arrivare quando c’è questa coesione: contiene ricordi molto belli, ci sarà da piangere».


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