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Nato, la Svezia si ribella ai veti della Turchia: «Chiede cose che non possiamo e non vogliamo dare»

08 Gennaio 2023 - 15:14 Redazione
Per mesi la Turchia ha bloccato l'entrata della Svezia nella Nato, salvo poi dare il proprio via libera in cambio dell'estradizione di alcuni membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan

Non tutte le richieste che la Turchia ha fatto alla Svezia in cambio della rimozione del veto sull’entrata di Stoccolma nella Nato possono essere accettate dal Paese scandinavo. A farlo sapere è stato il primo ministro svedese Ulf Kristersson. «La Turchia ha confermato che abbiamo fatto che avevamo detto che avremmo fatto, ma vuole anche cose che noi non possiamo e non vogliamo dare», ha dichiarato Kristersson nel corso di una conferenza sulla sicurezza a cui ha partecipato anche il segretario generale dell’alleanza nordatlantica Jens Stoltenberg. Per mesi la Turchia ha bloccato l’entrata della Svezia nella Nato, salvo poi dare il proprio via libera in cambio dell’estradizione di alcuni membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), considerati una minaccia alla sicurezza del Paese. I documenti sono firmati, ma vanno ancora ratificati. Al momento della firma dei protocolli di accesso nell’Alleanza, la ministra degli Esteri svedese Anna Linde era stata chiara: «Non esiste una lista specifica di persone da estradare». In agosto, Stoccolma aveva arrestato ed estradato l’attivista curdo Zinar Bozkurt, in Svezia dal 2014 ma al quale non era stato concesso l’asilo politico che il 26enne chiedeva per proteggersi dalla persecuzione che subisce in Turchia a causa della sua etnia.

Le richieste non accolte

Le parole del primo ministro svedese arrivano dopo che, a metà dicembre, la Svezia si è rifiutata di estradare il giornalista turco Bülent Keneş, che Ankara accusa di essere coinvolto nel tentato e fallito golpe del 2016 contro il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Sul caso si è espressa la corte suprema svedese, decretando l’estradizione impossibile, poiché le accuse della Turchia contro Keneş non sono considerate dei crimini in Svezia. Menzionando anche la natura politica del caso, il tribunale si è espresso contro l’estradizione del richiedente asilo. Lo scorso ottobre, Erdogan aveva ribadito che la ratifica dei trattati di adesione da parte di Ankara rimane a rischio se la Svezia non accoglierà le richieste.

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