Il garante dei detenuti da Cospito in carcere: «Deciso allo sciopero della fame fino a conseguenze estreme: è preoccupante»

«È ampiamente preoccupante» la determinazione con cui l’anarchico ha deciso di portare avanti il rifiuto del cibo, spiega Mauro Palma dopo aver incontrato il 56enne nel carcere di Sassari

Per il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, l’anarchico Alfredo Cospito è in «condizioni di salute rassicuranti». Il garante ha visitato il 56enne oggi 10 gennaio nel carcere di Sassari, dove si trova detenuto col regime di 41bis contro cui porta avanti lo sciopero della fame da 86 giorni. Una protesta che lo stesso Cospito ha riferito a Palma di voler proseguire «fino alle estreme conseguenze». Secondo Palma, la condizione dell’anarchico è «rassicurante ed è monitorato dall’assistenza sanitaria», per quanto la sua speranza è che il detenuto ci ripensi: «Cospito deve capire che questa battaglia deve portarla avanti con altri mezzi, soprattutto con metodi che non siano dannosi per la sua salute. La sua volontà di proseguire con lo sciopero della fame fino alle estreme conseguenze è ampiamente preoccupante. Al momento ha perso molti chili e questo potrebbe comportargli dei problemi più avanti». L’incontro è avvenuto nel giorno in cui è atteso in Cassazione l’incartamento sulla decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto il reclamo del difensore di Colpito contro il carcere duro. Si tratta di un passaggio della procedura in vista della definizione della data dell’udienza in cui sarà affrontato il ricorso presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini.


La protesta a Firenze

Ancora oggi sono andate avanti le manifestazioni in solidarietà di Cospito, come quella avvenuta a Firenze, dove due attivisti sono saliti sul tetto di Palazzo Vecchio per calare uno striscione con su scritto «41bis uccide Stato assassino». Lo striscione è stato poi rimosso da un agente della polizia municipale, che è riuscito a strapparlo via da un’altra terrazza di Palazzo Vecchio. In piazza della Signoria una trentina di persone si è aggiunta alla protesta con un lenzuolo nero con la scritta «41bis uguale tortura. Alfredo Cospito libero», con la A di anarchia.


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