Twitter, l’ultima idea di Elon Musk per fare cassa: vendere all’asta i nomi utente

L’indiscrezione del New York Times: il miliardario starebbe discutendo con i suoi ingegneri la possibilità di mettere sul mercato le identità social disponibili

Vendere all’asta nomi utenti per aumentare gli introiti. Sarebbe questa una delle mosse allo studio di Elon Musk per rimpinguare le casse di Twitter. Secondo alcuni insider dell’azienda, citate dal New York Times, il miliardario starebbe discutendo con gli ingegneri della piattaforma la progettazione di aste online in cui le persone potranno fare offerte per l’acquisto di un nome utente. Per intenderci, quell’insieme di parole o numeri che rappresentano l’identità di ogni profilo. Non è ancora chiaro se il progetto riguarderà tutti gli user name o soltanto una categoria specifica. Quello che è certo è che, come dichiarato da lui stesso poche settimane fa, Musk avrebbe intenzione di cominciare a eliminare gli account inattivi e liberare così 1,5 miliardi di nomi utente. Identità che chiunque volesse registrarsi o rientrare sulla piattaforma potrebbe a quel punto acquistare mediante asta.


Quella della vendita dei nomi è solo una delle iniziative attuate o ipotizzate da Musk dopo l’acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari lo scorso ottobre. L’obiettivo del proprietario di Tesla è ora riuscire a far fruttare l’oneroso investimento fatto, oltre che tenere a bada dipendenti frustrati dalla transizione al vertice. Per questo i primi passi da proprietario del social network sono stati rivolti a un radicale taglio delle spese con molteplici licenziamenti. Se da un lato si preoccupa di tagliare, dall’altro Musk pensa a nuovi modi per riuscire a guadagnare, soprattutto dopo aver registrato un progressivo calo delle entrate pubblicitarie negli ultimi mesi. Dopo il piano di abbonamento rinnovato con badge di verifica riservato a ogni utente, la nuova idea sarebbe dunque quella di una vendita collettiva di nomi e identità. Un meccanismo che potrebbe tuttavia essere rischioso soprattutto per la possibilità di incentivare un mercato che attrae non poco l’esercito di hacker in agguato. Attualmente le regole di Twitter vietano l’acquisto e la vendita di identità: nel 2020 un diciassettenne della Florida è stato arrestato proprio dopo aver hackerato Twitter per ottenere nomi utenti da vendere, compromettendo gli account di varie celebrità tra cui anche quello di Musk.


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