Aggredita in ospedale, la specializzanda di Udine ha deciso: «Lascio la professione medica: farò altro»

La 28enne è stata aggredita lo scorso sabato dall’accompagnatore di un paziente all’esterno della Guardia Medica dell’ospedale Gervasutta, a Udine

«Lascerò la professione medica». Con queste parole, la specializzando di Chirurgia generale Adelaide Andriani, aggredita sabato scorso all’ospedale Gervasutta di Udine mentre era di turno come guardia medica, ha confermato di non aver più intenzione di continuare a fare il medico. «Ci stavo pensando da tempo. Questo episodio è stata l’occasione per decidere di fare altro», ha detto la giovane dopo un incontro con il vicegovernatore del Friuli Venezia-Giulia, Riccardo Riccardi, che ha riportato le dichiarazioni di Andriani e riferito di aver avuto un colloquio oltre che con la 28enne anche con la collega Giada Aveni, intervenuta in difesa della specializzanda aggredita. Il vicegovernatore ha inoltre precisato che «le due dottoresse stanno bene. Hanno parlato con noi di quello che è accaduto e di come hanno vissuto questa brutta esperienza». Non sono dunque bastate le promesse del Ministro della Salute Orazio Schillaci che in mattinata aveva annunciato provvedimenti in arrivo: «Da subito ho chiesto di efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione in capo all’Osservatorio nazionale, previsto dalla legge 113/2020 per la sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, così come intendo rendere nuovamente operativo il Comitato nazionale per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive, fermo dal luglio scorso», aveva ribadito. Dopo tre aggressioni subite, infatti, Adelaide Andriani ha preso la sua decisione: lasciare per sempre la professione. 


La vicenda

Era stata la collega della 28enne, Giada Aveni, a denunciare l’aggressione sui social con tanto di foto e video ritraenti i segni sul corpo di Adelaide Andriani. «Non è possibile che un medico nell’esercizio delle proprie funzioni venga aggredito per aver invitato un paziente, dopo avergli prestato le cure ritenute opportune, a recarsi in pronto soccorso nel suo interesse», si leggeva nel lungo post su Instagram. La giovane, secondo i racconti delle due dottoresse, è stata aggredita dall’accompagnatore di un paziente all’esterno della Guardia Medica dell’ospedale Gervasutta, a Udine. A far perdere le staffe all’uomo sarebbe stato il consiglio delle stesse di portare il paziente ferito alla gamba in Pronto Soccorso. «Mi ha messo le mani al collo e per qualche istante non sono riuscita a respirare, sentivo che l’aria non passava. Ho pensato: adesso muoio soffocata», ha riferito Andriani ai carabinieri. Sarebbe riuscita a liberarsi dalla stretta grazie all’intervento della sua collega, ma l’uomo è scappato prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.


Foto copertina: ANSA/FACEBOOK ADELAIDE ANDRIANI

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