Brasile, il governo chiede indagine su Bolsonaro per tentato colpo di Stato

La decisione arriva per il ritrovamento di una bozza di decreto trovata nella casa dell’ex ministro della Giustizia in cui si ipotizzerebbe il ribaltamento dell’esito delle elezioni

Il governo brasiliano ha chiesto di indagare l’ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, per presunto tentativo di colpo di Stato. La decisione arriva a seguito del ritrovamento da parte della polizia di una bozza di decreto nella casa dell’ex ministro della Giustizia Anderson Torres in cui si ipotizzerebbe il ribaltamento del risultato delle elezioni di ottobre vinte da Lula. La proposta, che sarebbe stata elaborata dopo la sconfitta di Bolsonaro, avrebbe stabilito uno «stato di difesa» d’emergenza per l’autorità elettorale nazionale, il Tribunale elettorale superiore, aprendo così a un’alterazione del risultato. Il documento in questione è stato trovato martedì, 10 gennaio, nel corso della perquisizione che la polizia ha effettuato a casa dell’ex ministro. Torres è diventato capo della sicurezza di Brasilia dopo l’insediamento di Lula del primo gennaio, ma è stato destituito dall’incarico mercoledì 11 gennaio quando è stato ordinato l’arresto.


L’assalto

Il ministro della Giustizia, Flavio Dino, ha dichiarato che c’è stata una «catena di eventi golpisti» che include anche il tentativo di ignorare l’esito delle elezioni e l’assalto ai palazzi di potere avvenuto nei giorni scorsi. Domenica 8 gennaio, infatti, alla fine di una manifestazione a Brasilia contro il risultato elettorale, centinaia di persone sono riuscite a sfondare il cordone di sicurezza ed entrare nel Palácio do Planalto, nel piazzale dove si trovano la sede della residenza presidenziale, del Parlamento brasiliano e della Corte suprema. 


Il Brasile chiederà l’estradizione dell’ex ministro Torres

L’arresto di Torres è stato definito «inevitabile» dal capogruppo della maggioranza al Senato Randolfe Rodrigues. Ora – ha dichiarato Rodrigues – «occorre indagare sulla partecipazione dell’ex presidente Bolsonaro e prendere le misure necessarie per i reati contro lo Stato democratico di diritto». L’ex ministro della Giustizia si trova negli Stati Uniti, al momento, e ha tentato di giustificarsi dicendo che il documento incriminato doveva essere «triturato» e le accuse che gli sono state imputate sarebbero state estrapolate dal contesto al fine di danneggiarlo. Nonostante Torres abbia fatto sapere della sua intenzione di tornare in Brasile per costituirsi, il governo brasiliano ha annunciato che la prossima settimana chiederà agli Stati Uniti l’estradizione di Torres. «Il signor Anderson Torres ha annunciato che si sarebbe presentato ma ciò non è avvenuto e poiché c’è un ordine di arresto aspetteremo fino a lunedì e poi chiederemo la sua estradizione», ha affermato il ministro della Giustizia, Flavio Dino.

Deputati dem a Biden: «Revocare il visto a Bolsonaro»

Intanto, decine di deputati democratici, inclusi alcuni della commissione esteri della Camera Usa, hanno inviato una lettera al presidente Joe Biden chiedendo che sia cancellato il visto dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro in seguito all’assalto dei suoi sostenitori ai palazzi del potere. «Chiediamo che rivalutiate il suo status nel Paese per accertare se c’è una base legale per il suo soggiorno e di revocare qualsiasi visto diplomatico possa avere», si legge nella nota. «Gli Usa non devono fornire riparo a lui o a qualsiasi persona autoritaria che abbia ispirato violenze del genere contro istituzioni democratiche». L’ex presidente è arrivato in Florida il 30 dicembre scorso, ovvero due giorni prima dell’insediamento del suo successore, Lula, al quale non ha voluto consegnare la fascia presidenziale

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