Francia, piazze stracolme contro la riforma delle pensioni. Scontri con la polizia a Parigi e Lione – I video

Solo a Parigi “Le Figaro” registra 400mila persone in strada. Gli otto sindacati scesi in strada protestano contro l’aumento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni

 È il primo giorno di sciopero contro le pensioni in Francia, dove per la prima volta da 12 anni tutti gli otto principali sindacati del Paese aderiscono a una mobilitazione contro un provvedimento del governo. Lo scorso 10 gennaio, dopo l’annuncio da parte della premier Elisabeth Borne di nuove misure per la riforma delle pensioni, era stata dichiarato per oggi, 19 gennaio, il primo sciopero di una lunga serie. I francesi scesi in piazza protestano per il progetto di aumento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni voluto dal governo, una riforma che «definiscono brutale» e per la quale promettono una «potente mobilitazione a lungo termine». Come raccontato da Le Figaro, i cittadini sono scesi in piazza in quasi tutte le città della Francia: a Parigi risultano per le strade circa 400mila persone. I cortei continuano a sfilare facendo anche registrare diversi incidenti tra manifestanti e polizia: i media locali riportano le immagini di scontri violenti nella capitale soprattutto in prossimità della Bastiglia, dove le forze dell’ordine hanno effettuato almeno venti arresti: «Nella parte anteriore del corteo, membri di gruppi radicalizzati e violenti, dei Black Bloc, hanno gettato bidoni della spazzatura, bottiglie e fumogeni sulle forze dell’ordine. Le unità mobili si sono proiettate per disperdere il gruppo facendo uso di gas lacrimogeni, a pochi passi da Place de la Bastille», spiega Le Figaro. Mentre volano pietre e bastoni, i cori «Parigi alzati in piedi» si alzano dalla strada. Scompigli anche a Lione con 17 persone fermate e 23mila manifestanti presenti in strada. «Questo è solo l’inizio» ha assicurato Laurent Berger, segretario generale della Confederazione democratica francese del lavoro. La data del prossimo sciopero è fissata per il 21 gennaio, già annunciata a dicembre da diverse organizzazioni giovanili e studentesche.


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