L’ex magistrato Scarpinato: «Messina Denaro si è lasciato prendere». Ma Baiardo da Giletti balbetta solo

«I fratelli Graviano non sono i mandanti della “profezia”», ha detto il loro braccio destro a “Non è l’Arena”

Matteo Messina Denaro si sarebbe lasciato prendere volontariamente. Lo ha sostenuto stasera a In Onda su La 7 l’ex procuratore generale di Palermo ed oggi senatore M5s Roberto Scarpinato, che ha aggiunto : «Messina Denaro non è più Diabolik come l’avevamo battezzato, cioè un capomafia estremamente raffinato che riusciva a sfuggire a tutte le indagini. Ha iniziato a commettere una serie di errori da dilettante: usare il telefonino, chattare. Perché evidentemente aveva deciso di lasciarsi prendere». Scarpinato ha anche gettato pesanti ombre sulla polizia, sostenendo che senza una copertura delle forze dell’ordine nessuno riuscirebbe a restare latitante per 30 anni. Sempre su La7 c’era grande attesa per la nuova intervista di Massimo Giletti a Salvatore Baiardo, l’ex prestanome dei fratelli Graviano che nel novembre scorso proprio a Giletti aveva profetizzato la malattia e l’arresto di Messina Denaro. Ma Baiardo questa volta si è tirato indietro, non spiegando come aveva potuto fare quella profezia e balbettando di fronte al pressing di Giletti. Anche davanti a Claudio Martelli, ospite in studio, Baiardo ha cercato di alzare polveroni, deviare discussioni su vecchie vicende dell’epoca di Totó Riina e Bernardo Provenzano.


Baiardo: «Non sono i Graviano i mandanti di quelle informazioni»

La sua profezia su una cattura del tutto programmata di Matteo Messina Denaro, pronunciata due mesi prima dell’effettivo arresto del boss, avvenuto lo scorso 16 gennaio, ha continuato a far discutere per giorni. Oggi a una settimana dall’entrata in carcere del numero uno di Cosa Nostra, il braccio destro dei fratelli Graviano, Salvatore Baiardo, torna a parlare come fece in quel novembre del 2022 a Massimo Giletti. «Le profezie vorrei farle giocando al superenalotto, queste non sono profezie ma cose delicate e serie. Sono un giocatore di poker ma non sempre si può giocare nella vita», esordisce Baiardo. «I giornalisti dicono che correva voce che il boss fosse malato e allora perché nessuno lo ha mai detto e non lo hanno mai scritto? Non posso dire quale fonte me lo ha detto. I fratelli Graviano sono stati arrestati da 30 anni, bisogna sempre pensare che questi “ragazzi” erano giovani e hanno fatto delle fesserie». Secondo quanto riportato da Baiardo quindi non sarebbero loro i mandanti della rivelazione fatta a Giletti. «Riina, Provenzano, Messina Denaro, dove sono stati arrestati? In Sicilia tutti e tre. I fratelli Graviano invece a Milano. Questo vuol dire che si stanno facendo un’altra vita. Nel ’92 si sono trasferiti sul Lago d’Orta, se volevano continuare a delinquere sarebbero rimasti in Sicilia. Come fanno a volerle dire questa cosa se vogliono tirarsi via da un certo ambiente?. Non ci sono solo i Graviano. Io parlo per altri, persone in ambito palermitano, non per bocca loro».


«Non dovevo parlare così sarebbe stata una cattura normale?»

A novembre Baiardo parla di trattative e di ergastolo ostativo. «Ci si aspettava che la Consulta allentasse il carcere duro, il governo Meloni invece interviene a gamba dura», ricapitola Giletti. «Il regalino per chi era?». Ma Baiardo non si sbottona. «La profezia ha troppe precisioni per essere solo una profezia», continua il giornalista. Nell’agosto del ’92 il generale dei carabinieri Delfino parlò di un «regalino» all’ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, si trattava dell’arresto di Totò Riina. A novembre Baiardo parlò allo stesso modo di un altro «regalino». «Non dovevo parlare così sarebbe stata una cattura normale?», risponde Baiardo. «Messina Denaro non ha molto ancora da vivere, altrimenti non sarebbe successo quello che è successo». Il braccio destro dei Graziano non dice altro.

La profezia

«Con il nuovo governo sarebbe potuto arrivare «un regalino»? Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso?». Queste le parole pronunciate da Baiardo due mesi prima dell’arresto che il 16 gennaio scorso ha posto fine alla latitanza trentennale del boss di Castelvetrano. In un’intervista rilasciata nel novembre 2022 a Massimo Giletti per Fantasmi di mafia (La7), Baiardo dichiarò anche che la trattativa Stato-mafia «non è mai finita». E ancora: «L’unica speranza dei Graviano è che venga abrogato l’ergastolo ostativo».

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