Messina Denaro, la prima operazione sotto falso nome già nel 2020 a Mazara del Vallo. Si muoveva anche con una 500

Secondo il gip, questo secondo veicolo sarebbe stato dato in permuta proprio per acquistare la Giulietta, sulla quale viaggiava l’ex latitante

Secondo gli inquirenti il prestanome di Matteo Messina Denaro, Andrea Bonafede, arrestato oggi – lunedì 23 gennaio nella frazione marinara di Castelvetrano – avrebbe ceduto al capomafia il proprio documento di identità per accedere sotto falso nome alle cure del servizio sanitario nazionale almeno a partire dal 13 novembre 2020, quando fu operato all’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo per l’esportazione del tumore nel sigma (ovvero nell’ultima parte del colon vero e proprio). È quello che emerge nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti del geometra di Campobello di Mazara, redatto dal gip Alfredo Montaldo e che accoglie le considerazioni del Procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dell’aggiunto Paolo Guido e del pm Piero Padova. «Messina Denaro ebbe a usare l’identità fornitagli da Bonafede (se non dal mese di luglio 2020 quando ebbe ad acquistare, a nome della madre ultraottantenne, un’auto verosimilmente utilizzata dal Messina Denaro, come si ricava dalla circostanza che la stessa autovettura è stata successivamente data in permuta per l’acquisto di altra autovettura in questo caso sicuramente utilizzata dal Messina Denaro, che, infatti, era in possesso delle relative chiavi) certamente già in occasione del primo intervento chirurgico subito il 13 novembre 2020», si legge nella misura cautelare. Dopo l’operazione del novembre 2020, a Messina Denaro fu inoltre esportato parte del fegato il 4 maggio 2021 nella clinica La Maddalena di Palermo, dove – una settimana fa – il boss mafioso fu arrestato dopo trent’anni di latitanza.


Il boss di Cosa Nostra oltre alla Giulietta, aveva una Fiat 500 “Lounge”

Dal provvedimento di 17 pagine emerge inoltre come Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza ha potuto disporre di due veicoli. Oltre alla Giulietta Alfa Romeo, acquistata un anno fa personalmente dal padrino in una concessionaria di Palermo e passata di proprietà tre volte in tre anni, l’ultima primula di Cosa Nostra aveva anche una fiat 500 lounge: pure questa acquistata il 27 luglio 2020 da Giuseppa Cicio, 87enne disabile e madre del geometra di Campobello di Mazara. Secondo il gip, questo secondo veicolo sarebbe stato dato in permuta proprio per acquistare la Giulietta, sulla quale viaggiava l’ex latitante. Il concessionario presso il quale le macchine sono state comprate ha riconosciuto il cliente dai media e ha confermato agli investigatori l’acquisto, che sarebbe stato fatto con un bonifico.


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