L’altra malattia di Matteo Messina Denaro: cos’è lo strabismo del miope elevato

Il boss avrebbe subito due operazioni chirurgiche durante la latitanza. Ma l’esperto spiega che non sono risolutive

Prima del tumore al colon si è parlato molto della malattia agli occhi subita dal boss Matteo Messina Denaro. Alcuni collaboratori di giustizia hanno anche raccontato di un’operazione all’occhio nella clinica Barraquer a Barcellona nel 1994. E poi di un secondo intervento a Messina. Oltre che di cure, che riecheggiano anche nella lettera anonima che già nel 2010 segnalava la presenza dell’ultimo dei Corleonesi a Campobello di Mazara. Dello strabismo di Messina Denaro aveva parlato anche il pentito Vincenzo Sinacori. Il quale aveva anche sostenuto che ‘U Siccu si fosse registrato nella clinica spagnola con un nome che dava poco spazio alla fantasia: Matteo Messina.


La clinica e gli interventi

La malattia agli occhi di Matteo Messina Denaro è con tutta probabilità lo strabismo del miope elevato. E forse proprio la patologia costringeva il boss a portare quegli occhiali scuri con cui è stato ritratto nelle ultime foto prima della latitanza. Il dottor Roberto Caputo, dirigente oftalmologo presso l’ospedale Meyer di Firenze e membro del Consiglio direttivo della SIOPS (Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo) ha spiegato all’agenzia di stampa Dire le caratteristiche della malattia. Facendo anche sapere che nelle forme più gravi l’intervento chirurgico non è risolutivo: «Consiste nel riposizionamento dei muscoli nella posizione fisiologica associandolo o meno ad un intervento di chirurgia più tradizionale sul retto mediale».


La miopia elevata del boss

La miopia elevata dovuta ad un eccessivo allungamento del bulbo oculare, intanto, oltre alle lesioni retiniche «può anche essere causa di una forma particolare di strabismo detta “Sindrome dell’occhio pesante” (Heavy eye)». In questa patologia uno o entrambi gli occhi deviano verso il naso ed in basso. Questo termine nasce da un presupposto infondato che l’occhio grande del miope fosse più pesante e tendesse quindi a scendere. Negli ultimi anni si è invece capito che l’eccessivo allungamento del bulbo e la presenza dello stafiloma posteriore possono far slittare il muscolo retto laterale verso il basso e il muscolo retto superiore medialmente. Questa nuova posizione, quindi, cambia l’azione di questi muscoli, conclude il dottor Caputo, «per cui l’occhio devia verso il basso e il naso».

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