Qatargate, Cozzolino protesta sulla revoca dell’immunità: «Neanche una discussione, non c’entro niente»

L’eurodeputato ha seguito da casa il dibatti al Parlamento europeo, a differenza del collega Tarabella che era presente in aula e ha anche votato a favore della revoca della sua immiunità

L’eurodeputato del Partito Democratico Andrea Cozzolino rivendica la sua presunta «estraneità ai fatti» e si difenderà nelle sedi opportune per accertare la verità. È quanto annunciano i suoi legali, Federico Conte, Dezio Ferraro, Dimitri De Becó a poche ore dalla revoca dell’immunità parlamentare a Cozzolino perché secondo la procura belga sarebbe coinvolto nel Qatargate, così come Marc Tarabella. «Apprendiamo dalla stampa – denunciano gli avvocati – che la richiesta di revoca dell’immunità è stata evasa dalla Commissione Jury, prima, e dal Parlamento europeo dopo, in tempi record e con un iter meramente burocratico, senza nessuna discussione sui temi e sugli interrogativi posti in commissione da Cozzolino sulla matrice e la natura dell’inchiesta». Così facendo, secondo i legali, il Parlamento Ue avrebbe rinunciato ad affrontare una questione centrale che ne mina la sua stessa autonomia e indipendenza «pur trovandosi al cospetto di una iniziativa giudiziaria che nasce dall’opaca attività di intelligence». Oggi, 2 febbraio, l’europarlamentare ha assisto da casa alla Plenaria dell’Eurocamera, dove è stato affrontato il voto per la revoca delle protezioni. A chiedere di rinunciare all’immunità fu lo stesso Cozzolino davanti alla commissione Giustizia del Parlamento europeo, lo scorso 24 gennaio. Come Cozzolino, anche Tarabella ha già dichiarato la sua innocenza ed estraneità ai fatti e non ha voluto rilasciare commenti alla stampa per rispettare l’inchiesta giudiziaria in corso.


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