Roma, omicidio di Fabrizio Vallo a Ostia: il sospettato e il mistero dell’auto piena di armi trovata a Fiumicino

Il pregiudicato giustiziato sotto casa in via del Sommergibile: le due piste degli inquirenti

Ci sono due ipotesi di indagine sull’omicidio di Fabrizio Vallo a Ostia. Il pregiudicato è stato ucciso nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 febbraio in via del Sommergibile. Ovvero nel regno del Clan Spada. Colpito da ben 13 colpi di pistola alle 23 sul suo pianerottolo. La prima pista è quella della guerra per la droga. La seconda è quella di un delitto passionale. Intanto a meno di 24 ore dal delitto c’è già un arresto. Un sospettato è stato ascoltato dai carabinieri. Che per ora gli contestano il porto abusivo e la detenzione illegale di armi. Vallo, rapinatore e forse anche tossicodipendente, è una figura di retrovia nella criminalità del litorale romano. Nel maggio 2022 finì in galera per una rapina da sorvegliato speciale.


Giustiziato sotto casa

Anche le modalità dell’omicidio fanno propendere verso un delitto d’impeto. Mentre il cadavere è stato trovato con in mano una spranga. Forse presa nel tentativo di difendersi. Intanto al momento l’indagine dell’omicidio, dopo una prima informativa giunta a piazzale Clodio, non è stata affidata ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Questo è un segno che per gli inquirenti l’agguato è legato ad altri tipi di moventi. Forse anche uno sgarro per una vicenda del passato. Un episodio che non sembrerebbe collegato a gruppi della criminalità organizzata che da anni operano in quella fetta di territorio, con un controllo quasi capillare di strade e piazze di spaccio. Anche se negli ultimi mesi si sono verificati episodi di violenza nella zona di Nuova Ostia, a poca distanza dal luogo dell’agguato.


L’auto piena di armi

A dicembre sono stati esplosi alcuni colpi di arma di fuoco in direzione di una portone di uno dei palazzi dei lotti popolari dove vivono alcuni pregiudicati. Ieri, racconta il Messaggero, nel pomeriggio i carabinieri hanno trovato un’automobile parcheggiata a Fiumicino. Al suo interno cinque pistole. Una con la matricola abrasa, le altre quattro probabilmente rubate. Nella vettura c’era anche dell’esplosivo. Si trovava nel cofano ed era già confezionato in bombe artigianali. L’automobile appartiene a un siciliano di Gela. È nato nel 1968. E secondo gli inquirenti ha avuto una discussione con Vallo nei giorni precedenti. L’uomo ha precedenti per tentato omicidio e per associazione mafiosa. La madre e la sorella testimoniarono contro di lui in occasione del furto dell’auto di un poliziotto. Quando è stato fermato aveva una Smith & Wesson 357 Magnum caricata con proiettili scamiciati. E sei colpi di riserva.

L’esame dello Stub

Il sospettato è stato sottoposto al test Stub. Che serve a verificare se ci siano segni di polvere da sparo sulle sue mani. Sarebbe una prova che ha usato un’arma da fuoco di recente. Il quotidiano aggiunge che il movente dell’omicidio potrebbe essere privato. Ovvero Vallo potrebbe essere morto per un regolamento di conti che riguarda questioni che non c’entrano con la guerra dei clan di Ostia. Magari per un acquisto di droga di cattiva qualità. O forse senza pagamenti. Un’altra pista è quella passionale. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Ostia. Gli inquirenti hanno acquisito le telecamere di sorveglianza presenti nella zona nella speranza di riuscire ad individuare nei frammenti dei video gli autori del raid. Chi indaga sta anche analizzando il cellulare di Vallo per verificare i suoi contatti nelle ore precedenti all’omicidio.

Leggi anche: