Ue-G7, via libera al price cap anche sui prodotti derivati dal petrolio russo. Von der Leyen: «Facciamo pagare a Putin il prezzo della sua guerra»

L’annuncio della presidente della Commissione Europea: «Entro il 24 febbraio un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca»

I Paesi del G7 e dell’Unione Europea hanno trovato un accordo definitivo sul price cap per i prodotti petroliferi raffinati russi. L’intesa, che riguarderà i prodotti trasportati via mare verso Paesi terzi, prevede una soglia di 100 dollari al barile per i prodotti raffinati di alta qualità (come il diesel) e di 45 dollari per i prodotti di bassa fascia (come la nafta). La misura, che entrerà in vigore a partire da domani, si aggiunge al price cap sul petrolio russo già in vigore dallo scorso dicembre. La differenza è che ora il tetto al prezzo non riguarderà più solo il greggio ma anche i prodotti raffinati, come appunto il diesel o la nafta. In particolare, il meccanismo messo a punto da G7 e Paesi Ue prevede il divieto di copertura assicurativa e di finanziamenti per tutte le spedizioni di derivati del petrolio che partano dalla Russia e non rispettino il tetto di prezzo stabilito. «Stiamo facendo pagare a Putin la sua atroce guerra. La Russia sta pagando un prezzo pesante, le nostre sanzioni stanno erodendo la sua economia, facendola arretrare di una generazione», ha commentato Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione Ue ha poi annunciato che «entro il 24 febbraio», a un anno esatto dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Ue «mira a mettere in atto il decimo pacchetto di sanzioni».


Foto di copertina: EPA/UKRAINIAN PRESIDENTIAL PRESS SERVICE | La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen durante il vertice Ue-Ucraina a Kiev (3 febbraio 2023)


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