La dottoressa dei falsi Green Pass conferma: «Madame? Non è mai venuta in studio. Giorgi? È proprio No vax»

Il medico Daniela Grillone Teciou racconta come ha fornito decine e decine di falsi certificati vaccinali ed esenzioni generose

«Madame non ha mai messo piede nel mio studio», ha fatto sapere la dottoressa Daniela Grillone Teciou ammettendo di aver rilasciato falsi certificati di esenzione dal vaccino contro il Coronavirus e di aver effettuato false somministrazioni del farmaco. Continuano a emergere i dettagli dell’incidente probatorio del 31 gennaio scorso davanti al gip Matteo Mantovani, nel quale la dottoressa vicentina ha comunque confermato di aver emesso certificazioni false per la cantante e la tennista Camila Giorgi. Su quest’ultima, Grillone Teciou, interrogata dal pm Gianni Pipeschi, si è soffermata a lungo, rivelando, come riporta il Giornale di Vicenza che all’atleta, sua paziente da 12 anni, non sarebbero state somministrate nemmeno le vaccinazioni infantili obbligatorie. La tennista, così come tutta la sua famiglia, secondo quanto racconta la dottoressa, sarebbe stata indirizzata verso lo studio di via Sella 77 dal suo osteopata, «che era l’osteopata anche della federazione di tennis», spiega. Da allora si la tennista e la famiglia si sarebbero recati da lei raramente, nonostante l’avessero scelta come medico di base. Negli anni la dottoressa avrebbe avuto modo di conoscere Giorgi e la madre, che definisce «proprio no-vax». Due persone che «non volevano mai sentire parlare di vaccini».


Giorgi contraria anche a un prelievo

Grillone Teciou si sarebbe informata su come accontentare le richieste della tennista, incontrando, però, delle difficoltà: «non è una certificazione come l’anti-Covid che te la posso firmare io». La dottoressa racconta di aver proposto alla tennista di effettuare un prelievo di sangue nella speranza che saltassero fuori degli anticorpi, ma Giorgi si sarebbe rifiutata. Infine, a ritirare il certificato vaccinale, continua il medico, sarebbe stato il fratello della tennista. Ad ogni modo, nella certificazione ci sarebbe qualcosa di sbagliato. Due vaccini in due mesi. «E poi uno era risultato fatto da me e lei mi pareva che fosse in America, una roba del genere, all’estero». Colpa delle segretarie, riferisce Grillone Teciou, che è coinvolta nel caso assieme al compagno Andrea Giacoppo e al collega Enrich Volker Goepel.


La soffiata e la bonifica inutile

E proprio le due segretarie avrebbero gestito il tutto, racconta la dottoressa. Grillone Teciou racconta di aver iniziato a fornire falsi certificati vaccinali, mentre già elargiva esenzioni generose, su richiesta di tante persone genuinamente convinte che i vaccini fossero pericolosi ma che avevano bisogno di continuare a lavorare, mostrando il green pass obbligatorio. Sparsasi la voce, l’ambulatorio era preso d’assalto. «Io a un certo punto ho perso completamente il controllo del mio studio – riferisce Grillone Tecioiu -. Il mio studio era praticamente in mano alle mie due segretarie». In seguito alla soffiata di un investigatore privato suo paziente, la dottoressa racconta di aver bonificato lo studio dove lavorava affidandosi al servizio di sicurezza «le Pantere», che hanno cercato microfoni e telecamere nascoste, senza trovarne. Alla fine, però, qualche rilevatore nascosto c’era. «Dottoressa, avete mai avuto paura che ci fossero delle telecamere o che qualcuno vi mettesse qualcosa come poi in effetti è successo?» le ha chiesto Pipeschi a un certo punto dell’incidente probatorio.

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