Superbonus, il governo chiama i costruttori: vertice lunedì a Palazzo Chigi. Ciriani: «Problema gigantesco, dovevamo intervenire»

L’esecutivo prova a riallacciare con le associazioni di categoria dopo le polemica sul decreto adottato in Cdm. Il M5s all’attacco del governo

Dopo le polemiche esplose negli ultimi giorni a seguito del decreto del governo Meloni, i presidenti delle categorie interessate dallo stop alla cessione dei crediti dei bonus edilizia, tra cui il Superbonus, sono stati convocati a Palazzo Chigi per lunedì pomeriggio dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Tra i principali convocati ci sono i presidenti dell’Ance Federica Brancaccio, di Confindustria, Carlo Bonomi, di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, di Confapi, Cristian Camisa e dell’alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini. La convocazione arriva a seguito del decreto, già operativo, di tre articoli sul blocco alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura deciso dal governo di Giorgia Meloni. E dopo che molti costruttori hanno già iniziato a fermare i lavori. Lo stop riguarda solo le operazioni per le quali entro il 16 febbraio 2023, nonché il giorno prima dell’entrata in vigore del decreto, non è stata ancora presentata la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila). La nuova norma però continua a far discutere.


Ciriani: «Cerino passato di mano in mano. Non si poteva più rinviare»

«Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo, il governo Meloni ha dovuto scegliere, non si poteva rinviare», commenta il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al Tg Fvg Rai, a margine della presentazione del libro di Giulio Tremonti, ieri sera a Pordenone. Secondo il ministro «alcune modifiche si potranno fare ma il problema è gigantesco, non poteva essere accantonato. I conti pubblici sono minacciati da una voragine di 110 miliardi di debito generati dal Superbonus. Questa – aggiunge – è una questione dolorosa che andava affrontata». Ad allarmare sui disagi, in queste ore, è il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che sottolinea come «alcuni miliardi di credito fiscale incagliato riguardano anche la Campania». E spiega come nella sua regione ci siano ancora impalcature bloccate dai tempi del terremoto. «Mi auguro quindi – ha detto parlando dello stop alla cessione crediti – che si trovi una soluzione per portare a termine i lavori e che il Governo mantenga gli impegni e garantisca alle imprese, ai cittadini e ai lavoratori il completamento dei lavori».


M5s: «La menzogna del secolo»

Durissimo il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Finanze della Camera, Emiliano Fenu, che ha definito i 110 miliardi di buco generati dal Superbonus e dagli altri bonus edilizi come la «menzogna del secolo». «O siamo alle bufale o alle più clamorose dimostrazioni di incompetenza dei rappresentanti del Governo. 110 miliardi, infatti, altro non rappresentano che gli investimenti attivati attraverso i vari bonus edilizi, con uno ‘scostamento’ complessivo di 37 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali», spiega. «Ma – conclude – né i 110 miliardi, né i 37 sono un buco, perché nel frattempo il Pil è cresciuto del 6,7% nel 2021 e del 3,9% nel 2022, assicurando un incredibile extragettito fiscale che il governo Draghi, ha utilizzato per erogare aiuti a famiglie e imprese contro il caro energia».

Leggi anche: