Zelensky, intervista a tre giornali italiani: «Non perderemo il sostegno del vostro Paese. Berlusconi? Gli regalerò anch’io la vodka … »

«Questa guerra sarà veloce perché alla Russia mancano risorse e volontà di combattere», ha continuato il presidente parlando con Corriere, Repubblica e Il Sole 24 ore

«I miei figli sono i miei super poteri, la guerra finirà presto». Ha parlato così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nell’intervista rilasciata ai giornalisti italiani di Corriere, Repubblica e Il Sole 24 ore. Aprendo le porte del suo palazzo presidenziale a Kiev, tra sacchetti di sabbia a ogni entrata e sulle finestre, il presidente si è seduto nella sala ornata con il drappo nazionale: «Questa guerra sarà veloce perché alla Russia mancano risorse e volontà di combattere», spiega, «una tregua farebbe comodo solo a loro». Non ha intenzione di fare alcun passo indietro il presidente dell’Ucraina, parlando da quel palazzo diventato la sua roccaforte da quanto Mosca tentò di ucciderlo con un blitz. Leggendo gli aggiornamenti delle operazioni sul campo di battaglia sembra non avere dubbi: «Siamo pronti a respingere l’offensiva russa, difenderemo Bakhmut e ogni singolo centro, piccolo o grande, con il massimo della forza perché è tutta terra dell’Ucraina, la nostra terra aggredita».


«Francia e Germania non basteranno. Le aziende italiane ci aiutino a ricostruire il Paese»

Zelensky parla con i giornalisti italiani e invita alla ricostruzione. Un processo in cui le aziende francesi e tedesche sembrano avere la meglio su quelle della penisola. A questo proposito il presidente ucraino commenta: «Quando parliamo della ricostruzione dobbiamo tenere a mente due fasi. La prima è la ricostruzione di emergenza, ovvero ciò di cui abbiamo bisogno subito: rifugi anti- bomba per gli asili, le scuole, le università. La gente non tornerà sul posto di lavoro se non ci saranno adeguate misure per la protezione dei loro figli». Poi la seconda parte. «La ricostruzione vera e propria del Paese. Non abbiamo bisogno soltanto delle compagnie francesi, tedesche e italiane. Per ricostruire il Paese abbiamo bisogno del know how di tutto il mondo. Degli investimenti, dell’interessamento di tutti». Poi ancora un focus sull’Italia: «Certo, la società italiana sostiene la nostra gente. Ma ora stiamo parlando di business. Come coinvolgere le aziende italiane? Venite qua e lavorate. Noi vi invitiamo a venire. Per noi resta fondamentale la creazione di posti di lavoro per gli ucraini. Venite qua e ricostruiremo insieme l’Ucraina. Le aziende francesi e tedesche da sole non basteranno».


«Berlusconi? Forse dovremmo mandargli anche noi la vodka»

Nell’intervista Zelensky non rinuncia anche a dire la sua anche su quanto espresso Silvio Berlusconi sul rapporto del governo Meloni con Kiev. «Ho sentito le dichiarazioni di Silvio Berlusconi. Non lo conosco personalmente. Ma forse anche noi dobbiamo mandargli qualche cosa. Gli piace la Vodka? Noi ne abbiamo di ottima qualità in Ucraina, se crede gliela regaliamo», ironizza il presidente facendo riferimento alle bottiglie alcoliche che il capo di Forza Italia ha raccontato di aver ricevuto da Vladimir Putin.

«Macron perde il suo tempo»

Zelensky ha poi commentato le ultime dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron su una Russia «che va sconfitta ma non schiacciata». Il presidente ucraino considera inutile ogni tentativo di dialogo con Mosca: «Macron perde il suo tempo. Sono arrivato alla conclusione che non siamo in grado di cambiare l’atteggiamento russo. Se hanno deciso di isolarsi dal resto del mondo nel sogno della ricostruzione del vecchio impero sovietico non possiamo farci nulla, sta a loro scegliere o meno di cooperare con la comunità delle nazioni sulla base del rispetto reciproco».

«Convinceremo la Cina ad appoggiarci»

Nell’intervista, che tocca tutti i temi geopolitici più rilevanti a quasi un anno dall’inizio dell’invasione russa, Zelensky ha parlato della tensione cresciuta tra Washington e Pechino, soprattutto a causa del pallone spia comparso sui cieli statunitensi. La minaccia Usa alla Cina è quella di gravi conseguenze se quest’ultima decidesse di sostenere Mosca nel conflitto con Kiev. Possibilità che il presidente ucraino considera per ora improbabile: «La questione della Cina è complessa. Per noi è importante che la Cina non aiuti la Federazione Russa in questa guerra. Non lo vedo probabile, per ora». E ancora: «Vedo sicuramente l’opportunità per la Cina di fare una valutazione pragmatica di ciò che sta accadendo. Perché se si alleano con la Russia diventa una guerra mondiale e penso che la Cina lo capisca chiaramente». Per convincere Pechino a sposare la causa ucraino Zelensky è pronto a giocare carte ben precise: «Ci sono vecchi accordi, garanzie di sicurezza che erano conseguenza del Memorandum di Budapest, cui poi altri Paesi vi hanno aderito. C’era un chiaro impegno della Cina nel sostenere l’integrità territoriale dell’Ucraina. Avevamo tali garanzie. E vorrei che ora aderisse al nostro piano di pace in 10 punti», spiega. Il presidente ucraino va avanti sottolineando la priorità di garantire la sicurezza nucleare, «nel quale dovrebbe avere un ruolo la Cina, insieme agli Stati Uniti e ad alcuni stati dell’Ue. Per garantire la sicurezza non solo per l’Ucraina, ma per il mondo». Per questa ragione, sempre secondo Zelensky, «non possono essere soltanto neutrali, come lo sono stati finora».

«Energia, agricoltura e settore idrico le priorità, ci servono partner europei»

In quanto all’Ucraina il presidente Zelensky ha spiegato di essere concentrato sui punti più deboli del Paese, «sulle vulnerabilità che la guerra ci ha mostrato». Ragione per la quale Kiev ha scelto la strada europea prendendo il mercato Ue come riferimento. «Vogliamo capire chi ci aiuta davvero, quali sono i veri partner, e dove mostriamo un deficit produttivo», ha spiegato Zelensky, «poi ci sono gli Stati Uniti, che per noi sono il mercato delle tecnologie. Il nostro high tech è uno dei settori più potenti. Durante questa guerra abbiamo visto che la nostra gente può sviluppare droni, radar, sistemi tecnologici». il presidente ucraino ha poi elencato tre priorità di mercato: «Primo: il settore dell’energia, vogliamo diversificarlo. Non parlo solo di gas naturale ed elettricità generata dagli impianti nucleari. Riteniamo indispensabile sviluppare la capacità di diversificare la produzione di energia e di immagazzinare l’elettricità. Queste sono le nuove tecnologie su cui voglio collaborare con Usa e Europa».

In secondo ordine lo sviluppo agricolo. «Abbiamo approvato la riforma delle terre agricole. Ora dobbiamo coinvolgere i partner per sviluppare il sistema di irrigazione e quello della logistica. Per costruire nuovi hub del grano sul territorio dell’Unione Europea, dell’Africa e dell’Asia. Enormi hub dove possiamo consegnare e accumulare grano, mais e tante colture che produciamo in Ucraina. Una volta realizzati gli hub potremo trasportare le nostre merci». La speranza è di avere partner europei «con finanziamenti importanti». Terza priorità definita non meno importante da Kiev è quella della protezione del settore dell’acqua potabile. «La Russia ha ripetutamente provato a colpirci con dei cyberattacchi, ma li abbiamo respinti. Abbiamo unito le compagnie hi-tech. Non erano sul fronte né sulla seconda linea ma hanno lavorato bene per combattere la Russia. Ecco perché abbiamo di fronte un’altra direttrice di sviluppo, la cybersicurezza». 

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