Caso Ruby, Karima el-Mahroug: «Mai fatto sesso con Berlusconi. Chiamata da tutti prostituta, merito delle scuse»

Nelle anticipazioni dell’intervista di Bruno Vespa alla 30enne, anche i riferimenti ai regali del leader di Forza Italia alla ragazza: «Per sempre grata»

«Non ho mai fatto sesso a pagamento e non ho mai fatto sesso con Berlusconi. Lo dico da quando avevo 17 anni e devo dirlo ancora adesso», così Karima el-Mahroug parla a Porta a Porta su Rai Uno, intervistata da Bruno Vespa. «La mia vita è stata setacciata, anche nel passato nelle comunità. Mai trovata una telefonata con un uomo o un discorso di prezzi o cifre. È stata forse l’arma più semplice da dire alla gente. Mai stata una prostituta e penso che delle scuse mi siano dovute», ha detto la 30enne assolta lo scorso 15 febbraio dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nell’ambito del processo Ruby Ter insieme a Silvio Berlusconi e altri 26 imputati. «Nel mio percorso ho incontrato sia buone che cattive persone e per strada è più facile incontrare di cattive», ha continuato el-Mahroug, «ci sono state però tante persone che mi hanno aiutata a non finire anche peggio di come è andata. Tra queste persone posso indicare anche il presidente Silvio Berlusconi».


La sera di San Valentino e gli aiuti del presidente «mai negati»

Nell’intervista, la donna torna continua a difendersi: «Io quella sera non sapevo dove stavo andando. Lavoravo nei locali e giorno per giorno mi dicevano dove lavorare. Quella sera Mora mi ha detto preparati, stasera vai in un posto. Mi accompagnò Fede che già avevo incontrato in un concorso in Sicilia. In macchina non gli ho fatto domande perché era sempre impegnato al telefono». Poi l’arrivo ad Arcore: «Siamo arrivati in questa casa enorme e bellissima e quello fu il mio primo incontro con Berlusconi. Ci ho messo un pò a realizzare chi fosse e quale fosse il suo ruolo e il suo potere. Quella fu una serata tranquilla, si è presentato e mi ha fatto sentire come una persona normale e quasi come se appartenessi al suo ceto sociale». Karima el-Mahroug torna a quel 14 febbraio 2010 in cui partecipò a una serata a casa del leader di Forza Italia: «Ho preso parte alla cena: era il 14 febbraio 2010 e avevo con me un cuore di peluche da portare al mio fidanzato di allora. Dissi a Berlusconi: mi scusi le devo parlare, lui chissà cosa si aspettava di importante, gli dissi che dovevo fare una sorpresa al mio fidanzato. Lui rimase meravigliato mi chiamò una macchina e mi lasciò andare. Mi fece un regalo: non ho mai negato il suo aiuto». La donna racconta di essere stata a casa di Berlusconi sei volte, di aver sempre ricevuto aiuti per cui tuttora è grata e di aver provato una forte stima «più che per il suo ruolo per come mi aveva rispettata e trattata in casa sua».


E a proposito dei regali ricevuti dal capo di Forza Italia, la donna ci tiene ancora una volta a chiarire: «Di questi fantomatici 5 milioni si è parlato in tutti questi lunghi anni. Quando io dico che sono grata a Berlusconi mi riferisco alla persona e non ai soldi. Sono grata perché, al di la di questi 13 anni che sono stati tutto tranne che divertenti e sicuramente sono dovuti anche al cognome di quest’uomo, nell’insieme si era creato anche tutto un altro mondo parallelo che era quel circo morboso che mi voleva da tutte le parti, si sono aperte possibilità che non avrei mai avuto e non avevo mai cercato prima: ospitate in discoteca, servizi fotografici e questo ha contribuito a darmi un tenore di vita che non avevo prima». La ragazza poi smentisce sul famoso centro estetico che Berlusconi avrebbe aiutato ad aprire: «Avevo la confusione dei 17 anni, oscillavo tra il mio grandissimo sogno di fare il carabiniere e lavorare in tv. Mi è stato anche detto: ti prendo in affidamento e ti faccio studiare recitazione. Quando Berlusconi mi ha detto cosa volessi fare, dato che a Milano avevo difficoltà a trovare un lavoro oltre alla ragazza immagine, ho risposto mi piacerebbe avere un centro estetico mio. A Berlusconi dissi: se vuole investa su di me e piano piano le restituirò i soldi. Ma ero solo una ragazzina di 17 anni che parlava col presidente del Consiglio».

«Per tutti ero la prostituta minorenne, c’è chi si toglie la vita per molto meno»

Karima el-Mahroug ripercorre i primi momenti del processo: «Non sono mai stata ascoltata in aula nelle prime fasi. Ero parte lesa e quando non mi sono costituita parte civile automaticamente sono diventata la mente di questo circo e la prostituta minorenne». Poi il racconto degli aspetti più complicati che è riuscita a superare: «Mi dicevo: come mai sono finita in questa baraonda e circo mediatico? Sono contenta sia capitato a una ragazza come me, col mio coraggio e la mia forza. Tante altre si sono tolte la vita per molto meno».

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