J. K. Rowling, l’autrice di Harry Potter e le accuse di transfobia: «Non volevo far arrabbiare nessuno»

La scrittrice è al centro delle polemiche da anni. A scatenare tutto fu un tweet sull’identità sessuale

La parabola di J. K. Rowling, la scrittrice che ha creato la saga di Harry Potter, è stata segnata da notevoli turbolenze negli ultimi anni. Almeno, a partire dal 2019: dopo anni di sfolgorante successo e consenso praticamente unanime, il pubblico ha iniziato a rivoltarsi contro di lei dopo la pubblicazione di un tweet sulla questione dell’identità sessuale, di cui ribadiva l’esistenza. Da allora le sue posizioni sulla transessualità, esternate a più riprese sul social, non hanno fatto che acuire l’impressione del pubblico che la «madre» dei maghetto occhialuto più popolare al mondo fosse, sotto sotto, una «TERF» (ovvero una «femminista radicale trans-esclusiva»). Il boicottaggio che ne è seguito viene oggi raccontato nel podcast The Witch Trials of J.K. Rowling. La serie, prodotta dalla società di media indipendente The Free Press, si compone di sette puntate: le prime due sono uscite ieri, 21 febbraio.


Il podcast

In esse la scrittrice apre le porte della sua casa in Scozia alla scrittrice Megan Phelps-Roper, e si lascia andare a un dettagliato racconto della sua vita. «Non ho mai deciso di far arrabbiare nessuno. Tuttavia, scendere dal mio piedistallo non mi ha procurato disagio», racconta, secondo quanto ricostruisce La Stampa. Nella prima puntata, vengono ripercorsi i momenti salienti nel passato dell’autrice: la morte di sua madre, il suo primo marito violento, la sua repentina ascesa alla fama. Il secondo episodio del podcast si intitola Burn The Witch, «Brucia la strega». Nella parte finale della puntata, la scrittrice afferma: «Quello che cerco di mostrare nei libri è che l’idea di un bianco e nero è molto affascinante, è la via più semplice, e per molti versi è la più sicura. Assumere una posizione “tutto o niente” su qualsiasi tema ti garantisce di trovare la tua bolla, la tua comunità. Ma quello che credo profondamente è che dovremmo dubitare di noi stessi proprio quando siamo troppo sicuri».


La risposta che manca

E ancora: «Io penso che la coscienza parli con una voce minuta e scomoda, una voce che ti dice: pensaci ancora, guarda più in profondità». L’episodio si conclude semplicemente con le voci dei suoi critici che denunciano i suoi commenti anti-trans. Ma il tema, negli episodi rilasciati, non viene preso di petto. Sembra che la risposta della Rowling non arriverà almeno fino all’uscita della prossima puntata, martedì prossimo.

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