Nuoro, il video dell’evasione del boss mafioso Marco Rapuano: si cala con le lenzuola e passa sotto la rete

L’uomo che sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2046 è fuggito intorno alle 17 di ieri

Pare fosse programmata da tempo l’evasione di Marco Rapuano, che ieri, 24 febbraio, è riuscito a fare breccia nella sicurezza del carcere di Badu ‘e Carros di Nuoro, e calandosi con delle lenzuola annodate, a fuggire. Sembrerebbe anche grazie all’aiuto di complici esterni. In tutta la Sardegna continua la caccia all’uomo. Inizialmente si pensava che l’uscita dal carcere fosse avvenuta intorno alle 19, ma dalle immagini del video si evince che è avvenuta prima, probabilmente intorno alle 17, e che quindi il boss avrebbe avuto circa due ore di tempo per far perdere traccia di sé, lasciando la città. «Per potersi calare dal muro ha potuto costruirsi una scala fatta con le lenzuola annodate e dei supporti per reggere il peso, una cosa che sembra difficile da realizzare senza averla programmata e studiata», ha commentato all’ANSA il Questore di Nuoro Alfonso Polverino.


La fuga e i fuochi d’artificio

Una volta raggiunta la base del muro perimetrale si vede il detenuto lasciarsi cadere sul prato, che attutisce il colpo. Successivamente l’uomo sgattaiola da sotto la rete dopo essere sparito dall’inquadratura della telecamera. E forse incontra qualcuno che gli avrebbe permesso di allontanarsi senza passare dal centro di Nuoro. In tutto il territorio sono stati istituiti posti di blocco. Intanto, ieri sera, a Vieste, nel Gargano, il cielo è stato illuminato dai fuochi d’artificio. Pare che a spararli, intorno alle 22, siano stati membri del clan mafioso del boss.


Chi è Marco Rapuano?

Detto «Pallone» o «Woolrich», boss della mala garganica stava scontando la pena sotto il regime di alta sicurezza nel carcere di Badu ‘e Carros a Nuoro. Il 39enne avrebbe finito di scontare la pena nel 2046, non era quindi condannato all’ergastolo come emerso in un primo momento. Nel pomeriggio era ancora presente alla conta. Poi è sparito. L’uomo è conosciuto per essere uno dei nomi di punta del clan dei Montanari, nel Gargano. Le autorità hanno fatto scattare ricerche massicce nell’immediato al fine di ritrovare il detenuto e prevenire pericoli per la sicurezza pubblica. Rapuano ha plurime condanne per omicidio, violazione delle leggi sulle armi e altri reati. Di recente il boss è stato condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, aggravata dal metodo mafioso e dall’impiego di armi. A suo carico c’è anche un altro processo ancora aperto che lo vede, tra le altre cose, accusato anche di aver partecipato all’omicidio nel 2017 di Giuseppe Silvestri assassinato all’alba del 21 marzo 2017, a Monte Sant’Angelo.

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