L’omicidio di Alice Neri e il collega che le scriveva sempre: «Un comportamento ossessivo»

Un altro interrogatorio per gli inquirenti. Risolto il giallo dell’Alfa Romeo

Per l’omicidio di Alice Neri sono ancora indagati il marito Nicholas Negrini e il collega con cui trascorse quell’ultima serata al pub a Modena. Il maggiore indiziato resta il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, in carcere dal 15 dicembre con l’accusa di omicidio. Quella sera ha avvicinato Alice fuori dal pub e una telecamera lo ha ripreso mentre entrare nell’auto di lei. Ma intanto un altro collega di lavoro è arrivato all’attenzione degli inquirenti. Si tratta di una persona che nel pomeriggio del 17 novembre è passato allo Smart Cafè per cercarla. Lei intanto era seduta nel bar e chiacchierava con un’altra persona. Secondo le confidenze delle amiche quest’uomo le aveva indirizzato tre lettere d’amore. E lei si era lamentata dei «comportamenti ossessivi» dell’uomo. Che non è indiziato anche se è stato interrogato. Intanto, racconta oggi il Corriere della Sera, il prossimo 6 marzo in incidente probatorio saranno sentiti i tre tunisini che sostengono di aver visto Gaaloul che rientrava proprio quella mattina a casa con gli abiti sporchi d’olio. Lui continua a protestare la sua innocenza. Nel frattempo gli inquirenti hanno risolto il mistero dell’Alfa Romeo Mito ripresa da alcune telecamere che per lunghi istanti, verso le cinque del mattino, pare tallonare la Ford. Il conducente abitava nelle vicinanze ed è estraneo al caso.


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