Evasione del boss Marco Raduano da Badu ‘e Carros, la polizia penitenziaria: «Nella sala operativa non c’era nessuno»

La denuncia del sindacalista De Fazio

Nel momento dell’evasione del boss della Sacra Corona Unita Marco Raduano la sala operativa del carcere di Badu ‘e Carros non era presidiata. Lo dichiara in un comunicato Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria. Intanto sulla fuga sono state aperte due inchieste. Una dalla Procura di Nuoro e l’altra interna dal ministero della Giustizia. Già ieri il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – attraverso la direzione generale detenuti e trattamento – ha dato mandato al Provveditore regionale della Sardegna di svolgere con urgenza accertamenti e verifiche, «al fine di appurare cause, circostanze e modalità dell’accaduto». «Non basta la videosorveglianza se non supportata da intelligenza artificiale e, soprattutto, se nessuno può badare ai monitor o deve controllarne decine mentre si occupa di innumerevoli altre incombenze», ha detto De Fazio.


«Lo denunciamo da tempo ed è uno dei principali temi che abbiamo posto al neo Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, nell’unica occasione di confronto il 26 gennaio scorso. Socraticamente, se sapere di non sapere è sintomo di conoscenza, fingere di non sapere è patologico». Il sindacato Osapp invece chiede di evitare l’individuazione di capri espiatori e sottolinea, ancora una volta, la carenza di agenti della polizia penitenziaria. «A Nuoro mancano circa 50 agenti penitenziari. In servizio ce ne sono circa 145. Di cui 17 donne senza che ci sia da anni il braccio femminile. A Natale è venuto il capo del Dap e ci ha promesso che sarebbero arrivati 8 colleghi. Ne sono arrivati 2 e sono stati distaccati a Mamone (Lodè-Nuoro, ndr) e a Sassari», fa sapere Giovanni Conteddu dell’Osapp Nuoro.


«Nell’Alta sicurezza c’è solo un collega che magari pagherà per le negligenze dell’amministrazione penitenziaria che non ha mai potenziato l’organico nonostante le richieste e questo non è giusto. Il collega in servizio quel giorno è già stato sentito così come tutti gli altri in servizio quel giorno. Di certo Raduano ha avuto tutto il tempo di organizzare la fuga: ha nascosto le lenzuola che gli hanno fatto da scala, ha studiato gli orari interni al reparto e avrà costruito un ponte esterno che gli ha coperto la fuga».

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