Naufragio di Cutro, Piantedosi ribadisce: «La disperazione non può mai giustificare viaggi pericolosi»

Il procuratore di Crotone precisa che l’indagine aperta non riguarda i mancati soccorsi, ma invita il governo a “impostare in modo diverso le strutture”

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è tornato a commentare la tragedia del naufragio di centinaia migranti sulle rive di Cutro, nel Crotonese. Lo ha fatto davanti ai giornalisti, a margine di un appuntamento con l’Anci, ribadendo la linea che aveva già espresso nella giornata di ieri – 26 febbraio – quando aveva detto che «l’unica cosa che va detta ed affermata è: i migranti non devono partire». Oggi specifica: «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli». Alla domanda su come si possono contrastare gli scafisti, risponde: «Ci stiamo lavorando. È un problema internazionale». E ha aggiunto che proprio «per questo, sto andando in Francia». il ministro infatti oggi parteciperà a un bilaterale con l’omologo francese. Nel frattempo, Medici senza frontiere attacca: «Non possiamo non dire con rabbia che le prime dichiarazione della premier Meloni e del ministro Piantedosi sono poco più di un triste scaricabarile, un ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa tragedia», ha dichiarato Marco Bertotto, direttore dei programmi di Msf Italia durante la conferenza stampa sul naufragio di Crotone.


L’indagine

Nel frattempo, il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia ha puntualizzato all’Ansa che l’indagine aperta sul naufragio non riguarda i soccorsi: «Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili. Qui», ha aggiunto «mancano uomini e mezzi alle forze dell’ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo 3 sbarchi la settimana».


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