Naufragio di Cutro, Mattarella: «L’Ue si assuma le sue responsabilità». Il centrodestra: «Stop agli sbarchi», centrosinistra e Terzo Polo: «Fermate gli scafisti, non le Ong»

Almeno 43 migranti sono morti in mare, ma si stima che le vittime possano essere più di 100

«Un’ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito il naufragio di migranti avvenuto oggi in Calabria nel quale sono morte almeno 43 persone (ma se ne stimano oltre 100) che viaggiavano su un barcone verso l’Italia. Nell’esprimere il suo dolore il capo dello Stato ha sollecitato un’azione congiunta della comunità internazionale: «Per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico». Mattarella si è poi rivolto all’Ue: «È altrettanto indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive». Nel suo messaggio, prima di lanciare l’appello, il presidente della Repubblica ha ricordato le vittime esprimendo la propria «vicinanza ai naufraghi» e un «ringraziamento ai soccorritori».


Matteo Piantedosi e Giorgia Meloni

Il naufragio di migranti avvenuto oggi in Calabria è «una tragedia immane» ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate», ha aggiunto il ministro puntualizzando che secondo lui è «fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze». E ancora, aggiunge il titolare del Viminale, «il naufragio dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi». Il messaggio di Piantedosi rispecchia quello della premier Giorgia Meloni che ha parlato di «vite stroncate da trafficanti di uomini»


Elly Schlein: «Coi decreti del governo impossibile salvare vite»

Non si è fatta attendere nemmeno la reazione di Elly Schlein, potenziale nuova segretaria del Pd dopo le primarie di oggi. L’ex vicepresidente dell’Emilia Romagna, dal seggio di Bologna dove ha votato, ha tuonato: «Non è accettabile che il Mediterraneo sia diventato un grande cimitero a cielo aperto: questo fa capire quanto sia disumano e contro ogni diritto fondamentale fare dei decreti che hanno il solo scopo di rendere più difficile salvare le vite in mare». E ha poi lanciato l’appello all’Ue: «Ci vorrebbe una grande missione europea umanitaria di ricerca e soccorso in mare – prosegue – perché dove non arrivano la guardia costiera e le ong assistiamo a delle tragedie che sono inaccettabili. Dobbiamo continuare a batterci perché non accadano più». Anche lo sfidante di Schlein Stefano Bonaccini si è espresso, ma senza lanciare messaggi politici: «Col fiato sospeso per le ricerche in corso di altri possibili sopravvissuti all’ennesima tragedia in mare nel crotonese. Ma il bilancio di chi ha perso la vita è già pesantissimo. Un pensiero commosso alle vittime, tra cui un neonato». Ancora più duro di Schlein, invece, è stato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che facendo riferimento alle parole di Piantedosi sui migranti rimasti a bordo della nave Ong Humanity 1 a novembre: «Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio. Un “carico residuale” vero governo Meloni? Evidentemente se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso potevano forse essere salvati».

Il Terzo Polo: «Fermare gli scafisti, non le Ong»

Posizione intermedia per il leader di Azione Carlo Calenda, che, come la maggioranza si scaglia contro gli scafisti, ma chiede di non ostacolare il lavoro delle Ong. Le persone che sono in mare vanno salvate a tutti i costi, senza penalizzare chi aiuta a farlo. Le rotte di immigrazione illegale vanno però chiuse, altrimenti continueremo ad assistere a questa strage quotidiana, si legge in un suo tweet sulla vicenda. A Calenda fa eco l’alleato Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ribadisce gli stessi concetti: «Ancora una strage di migranti in mare. E ancora una strage di bambini. Lo abbiamo detto anche questa settimana in Senato: vanno bloccati i trafficanti di uomini, non le ONG e i volontari che provano a salvare vite. Un dolore indicibile».

Leggi anche: