Omicidio Thomas Bricca ad Alatri, i dubbi sulla versione dell’indagato: «Arrivò sconvolto alla festa»

Secondo Il Messaggero, c’è un buco di mezz’ora nell’alibi del giovane, interrogato dai pm il 27 febbraio

Mattia Toson è stato interrogato per sei ore dai magistrati il 27 febbraio scorso. Per ora è l’unico indagato dell’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne ucciso con un colpo di pistola nella piazza principale di Alatri. Nella versione fornita agli inquirenti però, come scrive Il Messaggero oggi 1 marzo, c’è un buco di mezz’ora. Quella tra la morte del giovane e l’arrivo di Toson, intorno alle 21, a una festa in un agriturismo del Ferentino. Ma non solo. A quell’evento, stando alla testimonianza di uno degli ospiti e a quella del padre di Thomas, il ragazzo sarebbe arrivato sconvolto. Thomas era stato colpito appena trenta minuti prima sulla scalinata di via Liberio, nel centro storico di Alatri. La circostanza era già emersa nel corso delle indagini, ma ora l’ha confermata anche Paolo Bricca, papà di Thomas. «Alcuni presenti mi hanno riferito che era bianco in volto e avrebbe chiesto un bicchiere d’acqua per riprendersi», ha detto agli inquirenti. Secondo i legali di Toson, il ragazzo «ha chiarito tutto» durante l’interrogatorio, e non si è avvalso della facoltà di non rispondere «perché davvero non ha proprio nulla da nascondere». Un altro elemento al vaglio degli inquirenti, ricorda il quotidiano romano, è lo scambio tra il T-Max e un’auto, avvenuto tra i sicari e un giovane in località Fraschette, e catturato da un video. Proprio in quella zona vivono i Toson, ma le immagini non sono nitide e servono ulteriori accertamenti. Verrà infatti disposto un esame tecnico altamente tecnologico per comparare la corporatura dell’indagato a quella del giovane ripreso nel filmato.


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