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Chi è Mario Sechi, il nuovo portavoce della premier Giorgia Meloni

01 Marzo 2023 - 18:55 Redazione
mario sechi via giorgia meloni daniele capezzone
mario sechi via giorgia meloni daniele capezzone
Il giornalista guiderà la comunicazione di Palazzo Chigi a partire dal 6 marzo. Ecco il suo profilo

Ora è ufficiale. La premier Giorgia Meloni avrà un portavoce istituzionale dall’inizio della prossima settimana: sarà il giornalista Mario Sechi, attuale direttore dell’agenzia di stampa Agi. Lo ha comunicato oggi ufficialmente Palazzo Chigi, confermando una voce circolata con insistenza crescente negli ultimi giorni. Sechi assumerà l’incarico il prossimo 6 marzo. 55 anni, originario di Cabras in Sardegna, Sechi ha lavorato e diretto molti giornali e riviste italiane, ed è noto anche al pubblico televisivo per le sue numerose apparizioni in programmi di approfondimento e talk show.

La carriera del nuovo portavoce

Dopo aver studiato giornalismo alla Luiss di Roma, Sechi ha intrapreso la carriera giornalistica nel 1992 all’Indipendente. Ha lavorato poi per molti anni al Giornale, diventandone in breve caporedattore e poi, dal 2001, vicedirettore. Nel mezzo, la sua prima direzione nella “sua” Sardegna, all’Unione Sarda. Dal 2007 al 2009 è stato vicedirettore di Panorama, quindi di Libero. Nel 2010 ha assunto quindi la direzione del quotidiano romano Il Tempo. Dal 2013 al 2017 ha scritto per Il Foglio e per Prima Comunicazione, prima di dedicarsi alla fondazione del progetto editoriale List. Dal 2017 ha assunto la direzione di WE – World Energy, trimestrale del gruppo Eni dedicato alla geopolitica dell’energia. Il 1° luglio 2019 era iniziata infine la sua ultima avventura professionale prima della chiamata al fianco di Giorgia Meloni, con la direzione dell’Agi. Sechi ha all’attivo anche una breve (tentata) parentesi politica: nel 2013 si candidò infatti al Senato nella lista del movimento politico lanciato allora dal premier uscente Mario Monti: ma il mancato raggiungimento della soglia di sbarramento in Sardegna da parte della lista ne pregiudicò l’approdo in Parlamento.

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