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Giorgetti sulla “tossicodipendenza” da Superbonus: «Aveva creato un effetto allucinogeno: c’è chi si vergogna di averlo usato»

«Abbiamo dovuto riportare un po' di ordine - dice il ministro leghista - mi pare che tante persone abbiano capito»

Nessun rimpianto per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla stop alla cessione dei crediti del Superbonus, anzi quella decisione del governo ha messo fine a un rapporto ai limiti della tossicodipendenza: «Avevano creato il caos – dice il ministro al Corriere della Sera – I bonus edilizi avevano creato un effetto allucinogeno». E poi aggiunge: «È come quando uno è dipendente da una droga: ne chiederà sempre di più. Allora devi interromperla e semmai gli dai il metadone». Intanto, Giorgetti fa la conta dei danni: «Quei 110 miliardi di crediti qualcuno li dovrà pagare». E ci sarà anche «altro debito fiscale», visto che «riconosceremo i diritti acquisiti di chi ha già presentato un progetto o una comunicazione asseverata di inizio lavori entro il 25 ottobre 2022». Degli 80 miliardi di spese fiscali che pesano sul deficit dello Stato, come confermato dall’Istat, Giorgetti spiega: «Un’ottantina di miliardi riguardano il Superbonus e il bonus facciate al 90%. Poi c’è un’altra trentina di miliardi di crediti d’imposta da incentivi edilizi più tradizionali che non sono entrati nel deficit perché non cedibili. Ma entreranno, via via che i beneficiari pagheranno meno tasse.».

Inevitabile secondo Giorgetti che «ci sia un impatto del bonus sul debito pubblico. Nella Nadef avevamo stimato un utilizzo forte dei crediti d’imposta, ma non così forte come poi si è manifestato». Lo conforta il fatto che «la reazione del mercato e delle autorità europee mi sembra positiva, perché tutti apprezzano che si sia fatta chiarezza e si sia tirata una riga. Di certo un provvedimento del genere difficilmente tornerà. Giorgetti anzi insiste come quel meccanismo del Superbonus «aveva generato un’illusione: certi cittadini e certe imprese hanno iniziato a dare per scontato che lo Stato avrebbe pagato subito a tutti l’intero costo dei lavori, non a rate in cinque anni. Ma questo non è mai stato un diritto. Abbiamo dovuto riportare un po’ di ordine, mi pare che tante persone abbiano capito». E mentre per le banche assicura che si potrebbero aprire presto nuovi spazi per accettare nuovi crediti di imposta, Giorgetti non ha dubbi che ormai la coscienza collettiva sulle storture del Superbonus ha creato una reazione quasi imbarazzata tra chi ne ha usufruito: «C’è gente che ha vergogna di averlo usato».

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