Di Battista contro la Mia: «Cambiano nome al Reddito di cittadinanza per i boccaloni, mentre la Nato ci impoverisce»

Secondo l’ex parlamentare M5s la riforma del governo Meloni è solo una presa in giro per fare cassa, mentre in Europa c’è una tempesta sociale ed economica per colpa della linea Nato che l’Italia segue

La riforma del governo Meloni che manda in pensione il Reddito di cittadinanza, per sostituirlo con la Misura di inclusione attiva (Mia), non piace all’ex parlamentare del M5s Alessandro Di Battista, che sui social boccia senza appello quella che definisce di fatto una presa in giro. La Mia secondo Di Battista serve al «governo degli ex-sovranisti per fare cassa e rimediare 3 miliardi di euro, taglia di un terzo il Reddito di cittadinanza e gli cambia nome. Con quei soldi ci finanzierà una “misurata” tanto per far credere ai bocconi di aver rispettato almeno una promessa elettorale. E il cambio di nome – aggiunge – serve a far credere ad altri bocconi (quelli convinti che i problemi italiani fossero legati al Rdc) di aver abolito il reddito. Cosa che, evidentemente, non possono fare».


«Con la linea Nato Europa più povera»

A pagare secondo Di Battista saranno solo i più poveri: «Ovviamente, chi ci va di mezzo sono altri disgraziati. Quelli costretti a scegliere tra saltare i pasti o accettare un lavoro in un call center a 540 euro al mese. Il tutto nel bel mezzo di una tempesta economica e sociale dovuta anche all’incapacità (anzi al terrore) degli ex-sovranisti di abbandonare la linea Nato-Ue che sta impoverendo l’Europa e distruggendo l’Ucraina. Gli ex-sovranisti questo sono. Forti con i deboli e vassalli (o valletti) davanti a Biden o addirittura davanti ad Ursula. Madre mia che fine ingloriosa!».


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