Renzi sui fatti di Cutro: «Sciacallaggio? Dopo il naufragio del 2015 Meloni chiese che io fossi indagato per strage» – Il video

L’intervento del senatore in replica a Piantedosi: «L’identità italiana è salvare vite»

Matteo Renzi sceglie l’aula di palazzo Madama per dire la sua su quanto accaduto a Steccato di Cutro, dove la scorsa settimana il naufragio di una imbarcazione carica di migranti ha causato la morte di 72 persone tra i quali 28 bambini. Replicando all’informativa di Matteo Piantedosi, prima di tutto, il senatore di Italia Viva respinge l’accusa di sciacallaggio: «Nel caso del naufragio del 2015, Giorgia Meloni non si limitò a chiedere chiarimenti in aula, propose che io fossi indagato per strage. E quando ero capo del governo, Matteo Salvini chiese 137 volte in due anni le dimissioni del ministro Alfano». Ce n’è anche per l’attuale titolare del Viminale: «Piantedosi non era ministro quando sono cambiate le regole dei soccorsi in mare? E’ vero, era capo di gabinetto. Sono state cambiate quando l’attuale ministro dei trasporti era al Viminale». Quindi le accuse su quelle che ritiene essere le carenze nel discorso di Piantedosi, in particolare sul mancato intervento della Guardia costiera e sull’elenco delle stragi in mare precedenti a questa: «Menomale che il presidente della Repubblica è andato a rendere omaggio a quelle bare in silenzio. “Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire“, diceva Alda Merini. E’ una frase che la invito a ricordare, ministro: eviti la gara alle dichiarazioni». L’orgoglio nazionale, conculde Renzi, è «quella di chi salva le vite, non di chi vota i respingimenti».


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