Festa a sorpresa per il compleanno di Salvini, il party Vip alle porte di Milano: tra i 100 invitati anche Meloni e Berlusconi

Un party inaspettato per il leader della Lega che si è ritrovato davanti amici, famigliari e ministri leghisti per il suo compleanno

Sono circa un centinaio gli invitati alla festa a sorpresa per Matteo Salvini per celebrare i 50 anni compiuti ieri, 9 marzo, in un hotel vicino Milano. Al party partecipa la premier Giorgia Meloni, con il compagno Andrea Giambruno e la figlia Ginevra, assieme al presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi con la fidanzata Marta Fascina, tutti seduti a un tavolo praticamente governativo. Come riporta l’Adnkronos, insieme all’ex premier e la leader di FdI sono seduti anche i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli. Tra i partecipanti alla festa c’è anche l’imprenditore Antonio Angelucci, editore di Libero e il Tempo che proprio di recente avrebbe concluso con la famiglia Berlusconi la trattativa per l’acquisto del 70% del quotidiano Il Giornale. Presenti anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Salvini sarebbe stato portato all’hotel con l’inganno, per poi scoprire una volta dentro la sala da pranzo la presenza del nutrito gruppo di amici più stretti e dei ministri leghisti.


I vip e gli assenti

Il miracolo di aver messo allo stesso tavolo la premier con il leader di Forza Italia e diversi ministri leghisti è opera della fidanzata del leader leghista, Francesca Verdini, come spiega Dagospia. Oltre alla nutrita schiera di politici, sono presenti anche la regina dei salotti romani, Sandra Carraro, il manager Flavio Cattaneo assieme alla compagna Sabrina Ferilli. Allo stesso tavolo ci sono anche il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, e il vice del Giornale Nicola Porro. Ma a far rumore, insinua Dagospia, sono anche gli assenti. Tra questi nomi di spicco del centrodestra come la forzista Licia Ronzulli, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri, quello del Giornale Augusto Minzolini, quello della Verità Maurizio Belpietro e Vittorio Sgarbi.


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