Manifestazione a Cutro, in 5.000 dietro alla croce di legno con i resti della barca del naufragio. I parenti dei dispersi: «Non fermate le ricerche» – I video

Settantasei, in tutto, i corpi recuperati finora nelle operazioni di ricerca. I familiari delle vittime: «Chiediamo più soccorsi in mare e che le politiche italiane si basino su questo»

Almeno cinquemila persone si sono radunate oggi a Cutro e, in corteo, hanno raggiunto la spiaggia di Steccato dove, il 26 febbraio scorso, sono morti decine di migranti in un naufragio. Associazioni, partiti, sindacati e movimenti hanno preso parte alla manifestazione «Fermare la strage subito», in testa alla quale una croce realizzata con il legno della barca della tragedia ha guidato i partecipanti fino a poche centinaia di metri da dove sono stati recuperate le vittime. Qui i sindaci, non solo del crotonese, che indossavano la fascia bianca in segno di lutto per i bambini morti nel naufragio, hanno deposto una corona e molti fiori. Tra i partecipanti anche Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, il comune diventato famoso in tutto il mondo per l’accoglienza che vi veniva praticata. «Certe volte – ha detto – mi vergogno di essere un cittadino occidentale». Anche i giornalisti della stampa locale e nazionale che da 15 giorni stanno seguendo la vicenda, hanno partecipato portando al collo una stampa che riproduceva il badge di Amarkhel Torpekai, la giornalista morta nel naufragio. Il lunghissimo corteo si è svolto pacificamente. Un solo momento di tensione, quando una donna da un balcone ha inveito contro i manifestanti, alcuni dei quali le hanno risposto cantando Bella ciao. Canzone che ha fatto da colonna sonora anche grazie a Diego, Emilia Giusi e Nicoletta Cristina, papà e due figlie di Catanzaro che l’hanno suonata, insieme a tante altre, con chitarra e violini.


Tra i manifestanti alcuni parenti delle vittime del naufragio: «Il governo italiano non è diverso da quello dei talebani – ha urlato un ragazzo afgano che nella tragedia ha perso cinque familiari di cui uno ancora disperso -. Noi siamo scappati perché non abbiamo alternative alla morte. Noi chiediamo più soccorsi in mare e che le politiche italiane si basino su questo. Ora vogliamo solo andare via dall’Italia con i nostri morti». Presenti anche i parenti dei dispersi che chiedono al governo italiano di «non fermare le ricerche». Settantasei, in tutto, i corpi recuperati finora nelle operazioni di ricerca: 31 i bambini – 22 dei quali sotto i 12 anni – con il ritrovamento oggi, sabato 11 marzo, di altre due bambine. Dopo un minuto di raccoglimento la manifestazione si è conclusa, ma in tanti sono rimasti in spiaggia a pregare o a deporre un fiore.

Video: Michele Cugia

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