Crac Svb, i dubbi sulla falla nei controlli: due settimane fa il via libera dalla società di revisione

A rivelarlo è il Wall Street Journal. Ma l’azienda si difende: «Non siamo responsabili di quello che accade dopo i nostri controlli»

ll fallimento della Silicon Valley Bank è accaduto solo 14 giorni dopo aver ricevuto dalla società di revisione contabile KPMG LLP, un certificato di buona salute. A rivelarlo è il Wall Street Journal che parla del crollo della banca americana accaduto pochi giorni fa, il più grande dai tempi della crisi finanziaria del 2008. «La Signature Bank è fallita 11 giorni dopo che la aveva dato esito positivo», spiega ancora il giornale. Qualcosa deve quindi essere sfuggito a KMPG che ha così documentato il benessere di due banche che di lì a poco sarebbe sprofondate in un down ora pericoloso per i mercati di quasi tutto il mondo. Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal la società di revisione contabile aveva firmato un rapporto per la società madre di Silicon Valley Bank, la SVB Financial Group, lo scorso 24 febbraio. Il 10 marzo le autorità di regolamentazione hanno sequestrato la banca dopo che un’ondata di prelievi minacciava di lasciarla a corto di denaro. «Il buon senso ci dice che un revisore che rilascia un rapporto pulito, un certificato di buona salute sulla 16esima banca più grande degli Stati Uniti che nel giro di due settimane fallisce senza alcun preavviso, ha un evidente problema», ha detto Lynn Turner, capo contabile della Securities and Exchange Commission dal 1998 al 2001. A decidere sulle responsabilità effettive di KPMG saranno due dati cruciali: il primo è il l’esatto momento in cui le corse agli sportelli sono cominciati, e il secondo quello in cui i revisori della società di revisione e la direzione della banca stessa sono venuti a conoscenza della crisi. Quello che finora è noto che i deflussi di depositi della Silicon Valley Bank hanno subito un’accelerazione lo scorso mese. Nella sua dichiarazione dell’8 marzo la banca aveva affermato che «la liquidità bruciata dai clienti era rimasta elevata ed è aumentata ulteriormente a febbraio» e che «i depositi alla fine di febbraio erano inferiori a quelli previsti a gennaio».


«Non siamo responsabili di quello che accade dopo le nostre revisioni»

Il giornale americano racconta che le revisioni bancarie si riferivano al 2022 e che quindi la società non avrebbe esaminato i libri contabili per il periodo in cui le due banche hanno avuto problemi. «Ma i revisori dovrebbero evidenziare i rischi affrontati dalle aziende che controllano. Così come dovrebbero anche sollevare questioni importanti che si verificano dopo che le aziende chiudono i loro libri contabili e prima che la revisione sia completata», continua. Intanto un portavoce di KPMG ha rifiutato di commentare i controlli specifici, e ha spiegato come l’azienda non si senta responsabile per le cose che accadono al completamento di una revisione. Ma tenendo d’occhio l’andamento della Silicon Valley Bank risulta che i depositi hanno raggiunto il picco alla fine del primo trimestre del 2022 per poi diminuire di 25 miliardi di dollari, -13%, durante gli ultimi nove mesi dell’anno. «Ciò significa che i depositi erano in calo durante il periodo della revisione contabile di KPMG», spiega il Wall Street Journal. «Se il calo stava influenzando la liquidità della banca quando KPMG ha firmato il rapporto di revisione, probabilmente questa informazione avrebbe dovuto essere inclusa. Poiché non lo era, la domanda diventa: KPMG sapeva o avrebbe dovuto sapere cosa stava succedendo?».


La tesi sostenuta dal giornale economico è anche se l’anno scorso la banca non era in difficoltà, i revisori avrebbero dovuto valutare gli sviluppi avvenuti dopo la data di chiusura del bilancio, in modo che i dati finanziari dell’azienda fossero presentati in modo corretto. Per queste ragioni «il lavoro di revisione contabile di KPMG sarà con tutta probabilità esaminato dalle autorità di regolamentazione, tra cui il Public Company Accounting Oversight Board e la SEC, oltre che dai contendenti privati che hanno perso denaro con il crollo della Silicon Valley Bank», come ha dichiarato Erik Gordon, professore presso la Ross School of Business dell’Università del Michigan. «Un’azione legale degli azionisti contro l’azienda in merito alla revisione contabile della Silicon Valley Bank non sarà facile da vincere, anche se il momento è spettacolarmente imbarazzante per KPMG», ha concluso Gordon.

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