Il crac della Silicon Valley Bank fa crollare i titoli europei: Milano sprofonda a -4%

Torna a salire anche lo spread Btp-Bund, che in mattinata sfiora i 187 punti

Continua a pesare sulle borse europee lo shock innescato sui mercati dal fallimento di Silicon Valley Bank, il più grande per una banca americana dai tempi della crisi finanziaria del 2008. La borsa di Parigi perde l’1,4%, Londra l’1,1% e Francoforte l’1,4%. A indossare la maglia nera è Milano, con il Ftse Mib che cede il 4%. Segno negativo anche per tutti i più grandi istituti bancari italiani: -7,1% per Bper, -6,5% per Mps, -5% per Intesa e -4,4% per Unicredit. Torna a salire anche lo spread Btp-Bund, che in mattinata sfiora i 187 punti, mentre il rendimento dei titoli decennali italiani è sceso sotto il 4,2%. Una situazione che non riguarda però solo il nostro Paese. I rendimenti dei titoli di Stato, infatti, stanno crollando virtualmente in tutti i Paesi occidentali, soprattutto a causa delle scommesse degli investitori su una virata della Banca centrale europea, che – dopo mesi di rialzo dei tassi – potrebbe pensare di cambiare strategia per disinnescare i rischi di contagio legati al fallimento di Silicon Valley Bank. Gli strappi più importanti si registrano sui titoli di Stato a due anni dei principali Paesi dell’eurozona, con il rendimento del Bund tedesco che scende di 44 punti base e quello dell’Oat francese di 46. Più contenuto il calo del Btp italiano, che scende di 29 punti.


Le reazioni in Europa

Il presidente dell’eurogruppo Pascal Donohoe ha fatto sapere che il crac di Svb sarà uno dei temi di discussione del vertice di oggi a Bruxelles, anche se – ha assicurato l’irlandese – «l’esposizione dell’area dell’euro all’americana Svb è molto limitata». Nonostante il crollo dei titoli, dunque, in Europa continuano a prevalere ottimismo e cautela. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere di essere al lavoro per «seguire con attenzione gli sviluppi della vicenda» e ha assicurato che «il sistema bancario italiano ed europeo è regolarmente monitorato dalle autorità di vigilanza e supervisione, assicurandone così la stabilità». Giorgetti ha poi detto di aver apprezzato «la tempestività con cui le autorità americane sono intervenute» e di confidare che, se necessario, anche le autorità europee faranno altrettanto. Per il ministro delle Finanze francese, Bruno le Maire, «non c’è un allarme specifico per il settore bancario francese, ma certamente stiamo seguendo la vicenda». Le Maire ha aggiunto che «quello che è successo negli Stati Uniti è unico, con una banca che è esposta esclusivamente al settore tecnologico». Di conseguenza, osserva il ministro, il sistema bancario francese «è solido».


La mossa inglese

Nel Regno Unito, la filiale britannica della Silicon Valley Bank è stata venduta per una sterlina al gigante bancario Hsbc. Grazie a questa mossa, precisa il Tesoro britannico, «i clienti di Svb Uk potranno accedere ai loro depositi e servizi bancari già a partire da oggi». La mossa delle autorità finanziarie britanniche ha l’obiettivo di rassicurare i mercati e limitare i danni al settore tecnologico, che nei giorni scorsi il ministro delle Finanze Jeremy Hunt aveva definito «a serio rischio». Una strategia che segue a ruota la linea dettata dagli Stati Uniti, dove questa mattina il Tesoro ha annunciato una scialuppa di salvataggio per i clienti della banca californiana.

Le conseguenze sul petrolio

Le turbolenze innescate sui mercati dal fallimento della Silicon Valley Bank si sono allargate anche al petrolio, con il Brent – la tipologia di greggio più scambiata nel mondo – che perde il 4,7% e sprofonda sotto gli 80 dollari al barile. Stesso destino anche per il Wti – l’altro indice del petrolio in borsa – che scende a 72,9 dollari al barile (-4,7%).

Foto di copertina: EPA/SARAH YENESEL | Gli uffici di New York della Silicon Valley Bank (10 March 2023)

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