Abusi nella Ginnastica, l’ammissione di Salis (Coni): «Esiste un confine netto tra rigidità e abuso»

«Il 2022 è stato un anno difficile per la Federazione, ma da questa crisi abbiamo reagito creando una sensibilità nuova», ha detto la vicepresidente vicaria del Coni

Quanto è labile la linea di confine che separa la disciplina e la rigidità negli allenamenti dall’abuso psicologico e fisico sulle atlete? «È molto netto» in realtà, come spiegato da Silvia Salis, vicepresidente vicaria del Coni. Salis, a margine della presentazione della partnership per il contrasto dei disturbi alimentari tra Federazione ginnastica d’Italia e l’Istituto Auxologico di Milano, non ha nascosto i problemi sollevati dalle atlete ed ex atlete della ginnastica italiana, che nel corso dello scorso anno hanno più volte denunciato abusi, sia fisici sia psicologici, da parte di allenatrici e preparatori atletici della Federazione ginnastica. «Ci assumiamo la responsabilità di quel che è successo – ha proseguito Salis -. Lo sport ha la responsabilità di creare un ambiente sicuro: non servono né buonismo né superficialità. È impossibile non sbagliare, ma è possibile sbagliare il meno possibile». Salis non ha negato che il 2022 «è stato difficile per la Federazione, ma da questa crisi abbiamo reagito creando un’opportunità, affrontando certi temi con una sensibilità nuova». E la risposta a quanto emerso dalle indagini e dalle testimonianze sugli abusi subìti da diverse ginnaste, incluse atlete ed ex atlete della Nazionale italiana, le Farfalle, «siamo chiamati a difendere questo confine e le istituzioni sportive si sono mosse con compattezza», ha proseguito Salis. La numero due del Coni ha infine sottolineato che è necessario un «cambiamento culturale» per il mantenimento del benessere psicofisico delle atlete e degli atleti: «Credo siano stati messi in campo i correttivi efficaci: abbiamo atleti minorenni esposti a sport di altissimo livello, il che richiede rigidità, ma non abuso».


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