Serena, 16 anni e la lotta per guarire dall’anoressia: «Ho bisogno di aiuto ma il servizio sanitario per me non trova spazio» – Il video

Nel mese dedicato ai disturbi alimentari, ecco una delle storie di “Anime Affamate”, il reportage di Open su un’epidemia silenziosa tra le nuove generazioni

Durante ore che sembrano interminabili, passate nella solitudine di una cameretta diventata ormai il mondo intero, Serena vive il suo lockdown emotivo. Anime Affamate, il reportage di Open sull’epidemia silenziosa dei disturbi alimentari tra le nuove generazioni, racconta di una storia nascosta, trovata ai confini di un’assistenza umana e sanitaria quasi inesistente. Tutto nasce dall’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio il mondo, quando la scuola, gli amici, la famiglia sono diventati per la maggior parte dei giovani come lei punti di riferimento sempre più lontani, e lo specchio l’unico riflesso con cui confrontarsi. Solo 16 anni, e uno scatto che Serena ricorderà per sempre: «Ero in camera da sola, ho rivisto una mia foto e ho capito che in quel mondo non andavo più bene». Da lì l’ossessione per il cibo. La privazione e allo stesso tempo la vergogna di essere diventata qualcosa che gli altri non avrebbero mai immaginato. «I miei compagni non sanno del disturbo, ho paura che pensino male di me», racconta in Anime Affamate. L’ossessione per un corpo che non vuole più diventa talmente forte che una sera crolla tra le braccia della madre e per la prima volta confessa ad alta voce la sofferenza profonda a cui non riesce a dare un nome. «Anoressia nervosa», diranno i medici. Da quel momento i ricoveri ottenuti con fatica, le spese enormi da affrontare, le crisi difficili da gestire, l’indifferenza di un mondo troppo impegnato a risolvere problemi. Dal racconto fatto a Open Serena è andata avanti nella sua lotta per la guarigione. Dopo un ricovero di 10 mesi in una residenza specializzata ora è a casa in attesa di avere un sostegno psicologico e nutrizionale che possa guidarla anche nel mondo meno protetto della struttura assistenziale in cui è stata. «Sono già due mesi che aspetto ma il sistema sanitario sembra non trovare una soluzione per me», spiega a Open. «Tornare a scuola e non essere più costretta in Dad mi sta aiutando molto», continua.


La storia di Serena è quella di altre migliaia di giovani alle prese con una salute mentale troppo difficile da controllare. In Italia un ragazzo/a su tre soffre di disordini dell’alimentazione. Stime che si scontrano con una rete di cura debolissima e con ben poca prospettiva di crescita, per disturbi che ogni anno causano più di 3 mila morti. Per questo Open ha deciso di non fermarsi nella divulgazione di una realtà ancora troppo ignorata e che riguarda una delle parti più preziose della società. Il 15 marzo, giornata nazionale dedicata ai disturbi dell’alimentazione, Anime Affamate sarà presentato all’Università di Siena in occasione dell’evento Mi nutro di vita, organizzato dall’ateneo toscano e da Animenta, una delle associazioni più attive sul territorio sui temi dei Dca e della salute mentale. Un altro appuntamento sarà quello dedicato al mondo social con una diretta TikTok sul profilo ufficiale di Open alle ore 19.00, in cui Giada Giorgi, giornalista e autrice di Anime Affamate dialogherà con esperti e giovani testimoni di un’emergenza di cui occuparsi al più presto.


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