L’appello di 130 eurodeputati: «Tassiamo gli ultra-ricchi per finanziare le politiche ambientali»

L’iniziativa, promossa da Aurore Lalucq e Gabriel Zucman, ha ricevuto il sostegno anche di diversi economisti

Una petizione, firmata da oltre 130 deputati del Parlamento europeo, con un messaggio chiaro: chiedere una tassa sugli ultra-ricchi per pagare il conto della transizione ecologica e sociale. «Mentre dal 2020 l’1% più ricco si è impossessato di quasi i due terzi della ricchezza prodotta, la povertà estrema è aumentata e i salari di quasi due miliardi di persone non riescono ancora a tenere il passo con l’inflazione», scrivono gli europarlamentari in una lettera pubblicata dal quotidiano francese Le Monde. L’appello, coordinato dai due eurodeputati Aurore Lalucq e Gabriel Zucman e sottoscritto anche da diversi economisti, è indirizzato all’Ocse e alle Nazioni Unite. La proposta è semplice: istituire una tassa internazionale progressiva sulla ricchezza estrema per finanziare il percorso di transizione ecologica intrapreso dall’Unione europea e da tutti i Paesi Onu. Si tratterebbe di un provvedimento simile a quello raggiunto per le multinazionali, che prevede una tassa minima globale del 15%.


La proposta

«I numeri parlano più delle parole – precisano i firmatari nella lettera pubblica su Le Monde -. Nel 2018 Elon Musk, allora secondo uomo più ricco del mondo, non ha pagato un centesimo di tasse federaliJeff Bezos non ha pagato le tasse nemmeno nel 2007 o nel 2011». Da qui, dunque, l’idea di chiedere a chi possiede grandi patrimoni di contribuire a finanziare le misure di politica ambientale ed energetica intraprese dai Paesi Onu. «I più ricchi possono utilizzare elaborati accordi fiscali per ridurre la loro aliquota al minimo indispensabile, cosa che le famiglie comuni non possono fare», ricordano i firmatari. Per gli eurodeputati, dunque, è soprattutto una questione di giustizia sociale. «In media, l’aliquota fiscale per le piccole e medie imprese in Europa supera il 20%, mentre quella per le multinazionali digitali ristagna al 9%», insistono i parlamentari Ue.


Foto di copertina: EPA/JULIEN WARNAND

Leggi anche: