Credit Suisse crolla e le borse europee tornano a soffrire

I sauditi hanno escluso supporto finanziario all’istituto svizzero in caso di ulteriore richiesta di liquidità. Effetto domino sulle borse Ue: Milano maglia nera perde oltre il 3%

Le turbolenze sui mercati europei, scatenate dal crac della Silicon Valley Bank, non accennano a placarsi. Ma la brusca impennata al ribasso delle borse europee si deve anche allo scivolone di uno dei nomi più noti del mondo bancario, la Credit Suisse. Dopo vari segnali di difficoltà finanziaria, oggi è arrivata la decisione del principale azionista Saudi National Bank di escludere la possibilità di fornire supporto finanziario in caso di ulteriori richieste di liquidità da parte dell’istituto svizzero. E così il titolo ha ceduto il 22% mentre i certificati di assicurazione sull’insolvenza (credit default swap) si stanno avvicinando alla soglia dei mille punti, dato che indica un serio pericolo per la continuità aziendale del gruppo. Una notizia che ha scatenato un effetto domino sulle Borse del vecchio continente, che hanno tutte segno negativo, con gli investitori che guardano alla prossima riunione della Bce in programma domani. L’investitore che aveva previsto il tracollo di Lehman Brothers, Robert Kiyosaki il co-fondatore di Rich Dad Company – identifica in Credit Suisse la prossima banca a cadere. «Il problema è il mercato dei bond e la mia previsione è che la prossima banca ad andare sarà Credit Suisse», ha detto in un’intervista a Fox News . Secondo Kiyosaki, il «maggiore problema dell’economia americana» è il mercato dei bond che le causerà «problemi seri».


Milano ancora maglia nera

Nel vecchio continente è Milano ad aggiudicarsi la maglia nera, affondando di oltre il 3%, spinta al ribasso dai titoli dei bancari. In netto calo anche Parigi che perde, anch’egli oltre il 3%, Francoforte il 2,7% e Londra il 2,3%. Anche in questa giornata, a trainare è il settore bancario: con Unicredit che cede il -7%, Banco Bpm e Intesa Sanpaolo oltre il 6% e Finecobank il 6%. In forte calo anche il comparto dell’energia (-4,8%) con il prezzo del petrolio che gira in calo. Il Wti scende a 70,14 dollari al barile (-1,6%) e Brent a 76,14 dollari (-1,7%). Seduta pesante anche per le auto (-2,8%) e per il comparto tecnologico (-2,3%). Tengono le utility (-0,3%), con il gas che torna a scendere. Ad Amsterdam il prezzo si attesta a 43 euro al megawattora, con una flessione del 2%.


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