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La storia di corruzione e dell’attentato a Tina Anselmi

17 Marzo 2023 - 18:02 Antonio Di Noto
Pur partendo da elementi reali, il racconto che circola su Facebook risulta decisamente romanzato

Un’altra bufala storica è tornata a circolare. Si tratta di quella che riguarda l’attentato a Tina Anselmi. A questo viene associato un caso di corruzione nell’ambito del quale l’ex ministra alla Salute avrebbe ricevuto 35 miliardi di lire. In questi giorni, la presunta storia con protagonista la partigiana prima donna a ricoprire la carica di ministro della Repubblica sta invadendo prepotentemente i social. Sebbene al suo interno ci siano degli elementi di verità, molto altro di quello che si legge nei post su Facebook in queste ore è stato inventato e sono state tracciate alcune connessioni che in realtà non esistono.

Per chi ha fretta:

  • Circola una storia secondo la quale all’ex ministra della Salute Tina Anselmi sarebbero stati offerti 35 miliardi di lire in un caso di corruzione.
  • La storia descrive anche la presunta esplosione dell’auto della donna.
  • Anselmi parlò veramente di tentativi di corruzione, ma non rivolti direttamente a lei.
  • Anche l’attentato è vero, ma non comportò l’esplosione dell’auto di Anselmi. Del tritolo inesploso venne trovato nel suo giardino.

Analisi

Questo è quello che si legge nei post su Facebook, che diffondono il testo accostandolo a svariate immagini di Tina Anselmi.

«Nel 1979 quando Tina Anselmi è ministro della Sanità decide il ritiro di migliaia di farmaci che una commissione tecnica ha appena giudicato inutili o addirittura pericolosi. Da lì a poco, viene avvicinata da un esponente delle industrie farmaceutiche che le offre 35 miliardi di lire in valuta estera presso una banca svizzera di sua scelta, affinché ritiri quel provvedimento. Il mattino dopo, la Anselmi rende pubblico questo tentativo di corruzione. Trascorsi pochi giorni, LA SUA AUTO SALTA IN ARIA. Per pura coincidenza e per pochi attimi di ritardo, la senatrice democristiana si salva.»

Il testo, poi si conclude in due modi.

Il primo: «L’episodio è citato dal rimpianto Hans Ruesch nel suo “Naked Empress Or The Great Medical Fraud” della Garzanti-Milano». E il secondo: «Comunque, dopo alcune settimane, viene rimossa dall’incarico».

Di seguito vediamo lo screenshot di uno dei post

Il caso di corruzione

Corrisponde al vero che Tina Anselmi, nata a Castelfranco Veneto nel 1927 e morta nella stessa città della Marca nel novembre del 2016, è stata ministra della Salute. Precisamente per circa un anno e mezzo con i governi Andreotti IV e V. Il ritiro di farmaci menzionato nei post su Facebook è un effetto della legge 883 del 28 dicembre 1978 che istituì il servizio sanitario nazionale. I prodotti vennero tolti dal commercio in quanto ritenuti pericolosi o inefficaci.

Nel 1984, la politica rese noto che durante il suo ministero vi furono dei tentativi di corruzione per 32 miliardi di lire. Ma non diretti a lei. Anselmi spiegò in seguito che si trattò di tentativi che lei stessa definì «molto vaghi». Diversamente da quanto si sostiene nei post su Facebook, quindi, non si trattava necessariamente di un esponente delle industrie farmaceutiche. O quantomeno nessuno mai lo dichiarò. Tantomeno la politica disse che le vennero offerti «35 miliardi di lire in valuta straniera presso una banca svizzera di sua scelta affinché ritiri quel provvedimento».

L’attentato

Inoltre, non si riscontra nessuna notizia dell’esplosione dell’auto di Tina Anselmi, come confermano anche i colleghi di Facta. Tuttavia, come segnalato dalla nipote della donna, Valentina Magrin, ai colleghi di Butac, l’ex ministra fu veramente vittima di un attentato, fortunatamente non andato a segno. L’8 marzo del 1980, infatti, del tritolo inesploso venne trovato nel giardino di casa della donna, dove viveva anche la sorella. A Open, Magrin ha chiarito ulteriormente la vicenda, innanzitutto specificando che l’attentato non è stato una conseguenza delle dichiarazioni di Anselmi che svelavano i tentativi di corruzione. Il tentato atto violento, infatti, si è verificato quattro anni prima delle denunce. Secondo quanto chiarito da Magrin, inoltre, il tritolo trovato in casa Anselmi è «dello stesso tipo di quello utilizzato nella strage di Bologna» del 1980, il che suggerisce un collegamento tra i due eventi.

Conclusioni

Circola una storia secondo la quale all’ex ministra della Salute Tina Anselmi sarebbero stati offerti 35 miliardi di lire in un caso di corruzione. La storia descrive anche la presunta esplosione dell’auto della donna. Anselmi parlò veramente di tentativi di corruzione, ma non rivolti direttamente a lei. Anche l’attentato è vero, ma non comportò l’esplosione dell’auto di Anselmi. Del tritolo inesploso, infatti, venne trovato nel suo giardino.

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