Cori antisemiti allo stadio, Pecoraro minaccia i club: «Se non si identificano i responsabili saranno loro a pagare»

La condanna del coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo

Dopo gli ennesimi cori antisemiti dalla curva Nord all’Olimpico, arriva la condanna del prefetto Giuseppe Pecoraro, coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. «Sono da condannare duramente i cori contro il mondo ebraico che si sono sentiti in questi giorni negli stadi. Sono da sanzionare fortemente», dichiara sollecitando sulla necessità di identificare i responsabili. E aggiunge: «In caso contrario, è necessario un intervento anche sulle società per le quali questi fanno il tifo». Parole del prefetto che arrivano in risposta a quanto accaduto ieri, 20 marzo, durante il derby Lazio-Roma dove sono state viste magliette inneggianti il nazismo. Una in particolare aveva stampato Hitlerson con il numero 88, un “gioco” grafico per ricordare la sigla HH, ovvero Heil Hitler. Oltre ai cori antisemiti che troppo spesso risuonano negli stadi italiani. E non solo.


La condanna dell’Anpi

L’uso di simboli o immagini di chiara matrice nazifascista legate al tema calcistico non è infatti una novità. Alla vigilia vigilia della Memoria, Roma si svegliò con adesivi ovunque che rappresentavano Hitler con la maglia giallorossa. A prendere posizione sulla vicenda è stato anche lo stesso ministro dello Sport, Andrea Abodi, che ieri ha annunciato provvedimenti: «Impossibile far finta di nulla. Farò la mia parte, come sento il dovere di fare. Il rispetto è dovuto non è negoziabile». A seguire anche l’Anpi si è detta pronta a «un’azione di carattere penale per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa». Per poi fare da eco ad Abodi: «È il momento di provvedimenti esemplari da parte della procura federale e di indagini e sentenze coraggiose da parte della magistratura».


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