Allarme al Sud sui giovani lettori, il report: solo un ragazzo su tre dice di aprire spesso un libro

I dati emergono dall’indagine “La rete delle biblioteche nel contrasto della povertà educativa”, che mette in evidenza il divario nell’accesso alla lettura dei più piccoli in Italia e il ruolo strategico delle biblioteche

In Campania, Calabria e Sicilia solo un bambino o giovane su tre si dichiara lettore abituale. È quanto emerge dal report La rete delle biblioteche nel contrasto della povertà educativa, realizzato da Openpolis e dell’Osservatorio con i bambini e pubblicato in occasione della Giornata nazionale per la promozione della lettura. Dal report emergono profondi i divari nell’accesso alla lettura in Italia. Solo la metà dei bambini e giovani adolescenti di età compresa tra i 6 e i 17 anni si dichiara un lettore abituale. Una percentuale su cui incidono divari sociali e territoriali profondi. In Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto quasi due terzi dei giovani tra 6 e 17 anni si dichiarano lettori abituali, mentre nelle regioni del Sud Italia la percentuale si abbassa notevolmente. Campania, Calabria e Sicilia sono infatti fondo della classifica. In tutte e tre le regioni, con una variazione percentuale minima, nella fascia tra i 6 e 17 anni solo un giovane su tre si definisce un lettore abituale. Ma la situazione non va meglio in altre regioni, come in Molise, Puglia e Basilicata, Sardegna e Abruzzo dove i giovani lettori abituali superano di poco il 40% della popolazione di lettori abituali: dati ben al di sotto della media nazionale, che si attesta al 51,9%. Poco sopra la media nazionale al 51,9% troviamo il Lazio, mentre al 52,9% il Friuli Venezia Giulia. A trainare la media nazionale ci sono le altre regioni e province autonome italiane. Secondo i dati raccolti in nessuna regione si supera la media di due terzi di bambini o giovani che si risultano essere lettori abituali.


I fattori che incidono sulla povertà educativa in Italia

A incidere su questi dati, secondo il report, c'è l'abitudine in famiglia di avere genitori lettori: il 73,5% dei minori figli di lettori leggono, mentre se in famiglia non si legge la quota scende al 34,4%). Ma a influire su questi dati c'è anche da tenere in considerazione la presenza (o l'assenza) di biblioteche con all'attivo sezioni dedicate ai bambini o che organizzano progetti speciali per invitare i più giovani alla lettura e contrastare il fenomeno della povertà educativa. In Italia, l 12,4% delle biblioteche ha indirizzato i propri progetti di inclusione verso le persone che vivono in povertà economica, educativa o culturale. E proprio nelle regioni dove risultano esserci percentuali minori di giovani lettori, nel 2021, la media di iniziative sale e la quota raggiunge il 28,1% in Puglia, il 22,5% in Basilicata, il 19,3% in Calabria e il 19% in Campania. 


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