Scontro Meta, su Facebook e Instagram torna il catalogo di Soundreef: «Siae deve continuare il dialogo»

A la Repubblica, il fondatore e manager dell’azienda Davide d’Atri parla dei problemi nella contrattazione con le piattaforme digitali: «L’industria della musica deve fare fronte comune»

Laura Pausini, J-Ax, Fabio Rovazzi, Gigi d’Alessio, Rkomi e Ultimo. Ma anche i PoohFabrizio MoroPaola Turci e Morgan, Nesli e Sfera Ebbasta. Dopo lo scontro tra la Siae e Meta che aveva silenziato su Facebook e Instagram tutti i post, le storie e i reel, sui social torna la musica. Almeno quella di cui ha i diritti Soundreef: 43mila artisti – tra i quali quelli citati qui sopra – circa la metà italiani. Davide d’Atri, che ha fondato la società nel 2011 con Francesco Danieli per spezzare il monopolio della Siae, a la Repubblica spiega come è stato trovato l’accordo con Menlo Park e ha un consiglio per i suoi concorrenti: «L’industria della musica deve fare fronte comune, Siae ha il diritto di rifiutare le condizioni proposte ai suoi iscritti, ma si deve rendere conto che la decisione ha impatto sui non iscritti e sull’intero settore». Nei giorni scorsi, dopo la scomparsa delle canzoni sui social, Soundreef avrebbe annunciato che avrebbe aperto un dialogo con Meta per far tornare i brani di cui detiene i diritti: «Stiamo lavorando per ripristinare il catalogo per cui amministriamo integralmente i diritti online, formalmente non condivisi con Siae».


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La trattativa, spiega d’Atri, è andata a buon fine, e ora la musica tornerà anche nei vecchi contenuti condivisi. «La contrattazione è tesa con tutte le piattaforme», spiega il manager, «può succedere che provino a imporre un pacchetto, ma nell’esperienza nostra e delle altre società dei diritti europee, è possibile negoziare, le piattaforme arretrano e concedono». Il messaggio implicito a Siae è che è necessario tenere un dialogo aperto con le piattaforme, e non abbandonare il tavolo. «Dire che la trattativa è fallita sui dati mi pare ipocrita», continua, «bisognerebbe entrare nel dettaglio e capire quanto ha chiesto Siae». Il suggerimento è quello di fare fronte comune: «La concorrenza tra le società che gestiscono i diritti ha portato vantaggi ad autori ed editori, nella qualità del servizio e nella dimensione del mercato. Trattare da sola, peraltro, è una scelta di Siae: in Europa più società si aggregano».

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