Chiambretti, la delusione dopo “La Tv dei 100 e uno”: «Sparisco nel nulla: lascio a chi sa fare televisione»

Il conduttore replica ai critici televisivi che spesso lo hanno preso di mira: «Distruggono senza dare consigli»

Piero Chiambretti lascia la tv. O almeno per il momento. «Sparisco nel nulla, lascio tutta la televisione a chi la sa fare e al pubblico che vuole altre proposte». Con queste parole dice arrivederci a La Tv dei 100 e uno, il suo programma che andava in onda su Canale 5 e che vedeva come protagonisti 100 bambini tra i 6 e gli 11 anni che mostravano i propri talenti. Il programma però ha avuto vita breve: tre puntate. Che inizialmente dovevano essere 4, ma Mediaset ha poi deciso di rimodularle. Chiambretti avvisa già che se tornerà sugli schermi degli italiani lo farà sicuramente con questo programma, perché ci crede ancora molto. «Non lascio la tv, molto più semplicemente aspetto un’eventuale conferma di questo esperimento o un’idea che attualmente nemmeno cerco. Se non ci riesco sono comunque felicissimo di averla fatta. La Tv dei 100 e uno mi ha cambiato la pelle», ha raccontato in un’intervista di Massimo Falcioni su Tv Blog. L’ultima puntata è andata in onda mercoledì sera e – rispetto alle altre – ha registrato un rialzo dello share, arrivato al 14%. In risalita dopo il calo della seconda puntata.


La replica alle critiche: «Almeno nel mio programma non si spoglia nessuno»

«Siamo sulla strada giusta, se torneremo ripartiremo da dove ci siamo fermati. Magari fosse possibile farne più di tre, ma dipenderà dai costi», spiega il conduttore. Ma con l’occasione ha risposto una volta per tutte anche alle diverse critiche ha subito negli anni. «Ho la nostalgia di alcuni intellettuali che stroncavano tv con ironia. Quando la critica televisiva dava consigli. I critici di oggi scrivono con livore, con la roncola, distruggono senza mai dare consigli che possano tornare utili», lamenta. E parlando del suo programma lancia un’altra frecciatina: «La Tv dei 100 e uno è un programma di alta qualità, non si vince niente e non si spoglia nessuno. Prova che si può fare una televisione più serena e con buoni concetti». E rivendica la necessità di cambiare il palinsesto della prima serata: «Se qualcuno non comincia a cambiarla questa rimarrà inchiodata ad una serie di appuntamenti che si ripetono da anni solo perché le cose si fanno così. E si fanno cose così perché nessuno le cambia».


Leggi anche: