Berlusconi ricoverato, parla il tesoriere di Forza Italia: «Io depositario del simbolo. L’impegno della famiglia del Cavaliere proseguirà»

L’ex senatore Alfredo Messina, al telefono con l’Adnkronos, scongiura l’ipotesi di un congresso imminente e di un disimpegno economico dei figli: «Aspettiamo fiduciosi che si ristabilisca»

Mentre Silvio Berlusconi trascorre il suo terzo giorno in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano, stampa e politici si interrogano sul futuro del partito fondato dal Cavaliere. I vertici di Forza Italia, a cominciare dal coordinatore nazionale Antonio Tajani e dal capogruppo azzurro alla Camera Paolo Barelli, allontanano l’ipotesi di un congresso. Anzi, smentiscono che se ne sia parlato nel modo più assoluto. Sull’ipotesi, l’agenzia di stampa Adnkronos ha interpellato l’ex senatore e amministratore nazionale del partito, il tesoriere Alfredo Messina. Anche lui conferma: «Non c’è attualmente un progetto preciso per celebrare un congresso. Aspettiamo fiduciosi che si ristabilisca, speriamo di avere presto notizie positive in tal senso». Secondo lo statuto di Forza Italia che, senza un congresso, non può essere modificato, è proprio Messina il depositario del simbolo. Qualsiasi decisione sull’utilizzo del logo, dovrà passare da lui: «Certamente, da statuto così è previsto. Sono il depositario del simbolo. E nessuno ha chiesto di cambiare lo statuto», afferma.


Messina si dice convinto che il futuro del partito non è in discussione: «Forza Italia esprime idee condivise da molti elettori e deve continuare a camminare sulle sue gambe, pur con tutte le difficoltà che ci sono. Il partito deve andare avanti. Il presidente Berlusconi, quando ha iniziato la sua attività politica, lo ha fatto per portare avanti le idee di milioni di elettori e noi dobbiamo continuare su questa linea». E sul debito di circa 90 milioni di euro contratto dal partito, oggi garantito da due fideiussioni personali di Berlusconi, il tesoriere non teme un disimpegno economico dei suoi figli: «Abbiamo un forte debito, questo è chiaro. Ma non ho sentito, da parte di nessun membro della famiglia, nulla che possa compromettere l’esistenza di questa iniziativa che Berlusconi ha avviato molti anni fa. Escluderei iniziative da parte dei figli che possano far precipitare la situazione. Il partito andrà avanti perché porta avanti le idee del presidente».


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