Nord Stream, tracce di esplosivo sulla nave danese Andromeda. L’intelligence tedesca: «Forse usata per il sabotaggio»

Ad investigare sul caso, in maniera indipendente, sono Danimarca, Svezia e Germania

Tracce di esplosivo sono state rinvenute sull’Andromeda, la barca a vela che secondo gli investigatori sarebbe stata utilizzata nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream del 26 settembre. A rivelarlo è l’intelligence tedesca citata dal New York Times. Al mistero si aggiunge un altro elemento, sempre secondo i tre funzionari anonimi consultati dalla testata statunitense, due membri dell’equipaggio avevano passaporti bulgari falsi. Fino a pochi giorni fa, la teoria più accreditata era quella che indicava la Andromeda e il suo equipaggio pro Ucraina come i principali responsabili dell’esplosione che ha squarciato il gasdotto. Ma sempre più elementi si stanno aggiungendo alla narrazione, ridimensionando il ruolo della nave a vela di 15 metri di lunghezza.


Il percorso della nave

Innanzitutto la potenza dell’esplosione e la sua profondità. Secondo gli investigatori, è difficile che sole sei persone su un natante di dimensioni tutto sommato ridotte abbiano potuto portare a termine l’operazione. Ciononostante, i movimenti della nave sono sospetti. La Andromeda ha attraccato nel porto di Christianso, piccola danese vicina al passaggio del gasdotto, il 5 settembre dopo essere stata noleggiata nel porto tedesco di Rostock, sul Mar Baltico. Tra i due, aveva fatto una sosta in un’altra città della Germania: Wiek, il cui porto è privo di telecamere di sorveglianza. Lì un un operatore portuale aveva provato a interagire con l’equipaggio, prima in tedesco e poi in inglese, senza ottenere risposta che non fosse il pagamento in contanti della somma dovuta per l’ormeggio.


Le altre imbarcazioni sospette

Ma questo punto, gli investigatori sono convinti che l’Andromeda non sia stata l’unica nave impiegata nel sabotaggio. Si parla di una nave danese, la Nymfen, che il 22 settembre 2022 si è mossa in maniera insolita nella zona, così come di un jet e di un nave militare svedesi, che hanno passato diverso tempo nell’area dell’esplosione. Intorno al 21 settembre 2022, poi, anche alcune navi russe erano scomparse dai radar muovendosi vicino all’isola di Christianso. Ad investigare sul caso sono le autorità tedesche, danesi e svedesi, ma, secondo il New York Times, potrebbe non essere nell’interesse di nessuna di queste rivelare chi ha fatto esplodere il gasdotto.

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