La procura Figc chiude la indagini sulle Juve: «Non fu leale»

I bianconeri hanno ora 15 giorni di tempo per presentare le proprie controdeduzioni. Per i sei club coinvolti nel filone delle “partnership”, il procuratore Chinè aspetta la fine delle indagini dei pm

C’è anche l’accusa di violazione del principio di lealtà sportiva (articolo 4.1) tra quelle inserite dalla procura della Federcalcio nel fascicolo di chiusura delle indagini consegnato alla Juventus. Tre i filoni su cui indaga la giustizia sportiva: manovra stipendi, partnership e agenti. Sul filone delle plusvalenze per la manovra stipendi su cui indaga il procuratore Chinè è atteso il 19 aprile un giudizio di legittimità del Collegio di Garanzia del Coni a proposito della penalizzazione di 15 punti per gli juventini. La Juventus ora ha due settimane per presentare le proprie controdeduzioni. Per il filone sulle “partnership“, la procura Figc spiega che le posizioni dei sei club, cioè Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari, saranno valutate solo alla fine delle indagini ancora in corso da parte della magistratura ordinaria.


Cosa rischia la Juventus

Con l’inserimento del capo d’accusa di violazione del principio di lealtà sportiva, per la Juve si riapre lo scenario che può può andare da una nuova penalizzazione, passando per la retrocessione e la revoca di titoli sportivi. Così come per i dirigenti coinvolti nell’inchiesta potrebbero arrivare condanne che vanno dalla squalifica all’inibizione temporanea a partecipare a qualsiasi attività federale. Il procedimento dovrebbe svolgersi entro la fine del campionato in corso, in modo da applicare le eventuali penalizzazioni a questa stagione. Anche in questo caso però per la Juve ci sarà la possibilità di ricorrere al Collegio di garanzia.


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