Saman Abbas, i familiari del fidanzato sono arrivati in Italia dal Pakistan. I legali: «Minacciati in patria»

La ragazza 18enne era scomparsa a Reggio Emilia il 30 aprile 2021. Palazzo Chigi: «Il trasferimento è stato facilitato dai servizi di sicurezza e dal Consolato»

I familiari di Saqib Ayoub, il fidanzato di Saman Abbas – la 18enne pachistana scomparsa ad aprile 2021 e trovata morta a Novellara lo scorso 18 novembre 2022 – «sono arrivati in mattinata in Italia». Lo ha riferito in una nota palazzo Chigi spiegando inoltre come «il loro trasferimento dal Pakistan è stato facilitato dai Servizi di sicurezza italiani e dal Consolato a Islamabad che ha fornito i documenti per il padre, la madre e i fratelli di Ayoub», si legge nel comunicato. «Palazzo Chigi – continua la nota – esprime soddisfazione per il risultato e ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile il trasferimento». Nel frattempo gli avvocati Claudio Falleti e Barbara Iannuccelli, difensori di parte civile del fidanzato di Saman Abbas hanno fatto sapere di «esprimere – continuano – grande soddisfazione per l’arrivo in Italia dei familiari di Saqib. Restituire un po’ di serenità a questo ragazzo in questo immenso incubo era doveroso. Adesso dritti verso la giustizia per Saman», dicono i legali all’Ansa che da ormai un po’ di tempo chiedevano un visto per i familiari di Saqib a causa delle minacce di persona, ma anche attraverso telefonate e messaggi sui social, sia prima, sia dopo la sparizione di Saman, subite dagli stessi. In particolare, l’avvocato Claudio Falleti aveva inviato una lettera al ministero degli Esteri e all’ambasciatore italiano a Islamabad.


La relazione osteggiata

Alcuni mesi prima di scomparire, Saman aveva intrapreso una relazione con il giovane pakistano. Rapporto, questo, pesantemente osteggiato dai familiari della 18enne che volevano, invece, che sposasse un cugino in patria. Saqib Ayoub aveva, inoltre, presentato una denuncia per minacce a carico di Shabbar Abbas, il padre della giovane di Novellara per cui è in corso il procedimento di estradizione in Pakistan. «Ho molta paura in quanto il padre è una persona pericolosa e ho paura anche per i miei genitori che sono in Pakistan. Infatti Saman in alcune chiamate mi ha fatto chiaramente capire che suo padre ha già ucciso altre persone sia in Italia che in Pakistan», ha detto il ragazzo, il 5 maggio 2021, ai carabinieri di Reggio Emilia. Sarebbe stata la foto di un bacio tra i due, postata da lei sui social tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, la scintilla – secondo gli inquirenti – che fece scattare la rabbia dei familiari della giovane pachistana.


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