Gianfranco Fini: «Giorgia Meloni? È antifascista nella sostanza»

L’ex An: la premier ha ribadito che è dovere di tutti stare dalla parte della libertà, anche in Ucraina

Per Gianfranco Fini Giorgia Meloni è «antifascista nella sostanza». In un’intervista al Corriere della Sera lo storico leader di Alleanza Nazionale dice che dalla premier è arrivato un pronunciamento chiaro della destra sul 25 aprile: «Rileggiamo alcune frasi della lettera al Corriere: “25 aprile momento di ritrovata concordia nazionale, celebrazione della nostra ritrovata libertà… il 25 aprile è stato e rimane l’affermazione dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato (calpestato con forza ndr) e che sono scolpiti nella Costituzione. La destra da trent’anni è incompatibile con qualunque nostalgia del fascismo…”. Faccio notare che Meloni ha fatto un inedito, per la destra, quanto esplicito riferimento all’amnistia firmata da Togliatti. È un concetto importante che Alleanza Nazionale nacque proprio tre decenni fa e che le parole `valori conculcati dal fascismo” sono contenute nel documento finale del congresso di Fiuggi».


Libertà/Liberazione

Nel colloquio con Roberto Gressi Fini ammette che il suo invito non è stato accolto alla lettera: «Ma è stato accolto nella sostanza, nei valori richiamati e nei riferimenti alla destra del dopoguerra. Al riguardo non avevo, per la considerazione che ho del presidente del Consiglio, alcun dubbio». L’ex presidente della Camera invita a non sottilizzare sulla questione libertà/liberazione: «È ovvio che se oggi possiamo festeggiare il 25 aprile come festa della libertà è solo perché gli italiani sono tornati liberi con la fine del regime fascista. Meloni ha scritto anche che “i costituenti affidarono alla forza della democrazia il compito di includere anche chi aveva combattuto tra gli sconfitti”».


L’abbraccio con Paola Del Din

Le parole, però, sono importanti. E «antifascismo» lo è più di altre. «Certo, sono importanti. Ma lo sono anche i gesti simbolici. Cosa significa quindi l’abbraccio tra Meloni e Paola Del Din, medaglia d’oro della Resistenza, combattente antifascista della Brigata Osoppo, se non la concreta, fisica dimostrazione di credere davvero nel valore supremo della libertà e di onorare coloro che rischiarono la vita per restituirla al nostro popolo? E Meloni ha ribadito che è un dovere di tutti stare dalla parte della libertà e contro la dittatura sempre e ovunque, anche in Ucraina».

Il tradimento di Fini

Sulle accuse di tradimento nei suoi confronti, infine, Fini dice che sono «sciocchezze. Spero che si ricredano quelli che a destra, non molti in verità, hanno visto nelle mie parole la volontà di mettere in difficoltà Giorgia Meloni. E che si ricredano i pochi che hanno pensato che avessi chissà quali obiettivi reconditi. Non aspiro a nulla. Intendevo solo contribuire, in forza del ruolo che ho avuto nel passato, a fare chiarezza sul rapporto attuale della destra, Fratelli d’Italia, con la Liberazione. Meloni ha dato una risposta inequivocabile, ne sono lieto».

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