Dopo il decreto del governo, le bollette del gas tornano a salire: +22,4% ad aprile. Codacons: «Altri 235 euro all’anno a famiglia»

L’aumento è dovuto principalmente alla riduzione della componente di sconto UG2, utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli incrementi

La bolletta del gas torna a crescere. Dopo 3 mesi di riduzioni i prezzi dei consumi di aprile salgono al +22,4% rispetto a marzo. Un incremento, riferito dall’Arera, che è dovuto soprattutto alla riduzione della componente di sconto Ug2 (pari al 35% del valore applicato nel 1/o trimestre 2023), prevista nel decreto bollette e utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti. La tariffa del gas per il mercato tutelato – che riguarda circa un terzo degli utenti – viene fissata ogni mese dall’Arera, i primi due giorni lavorativi e riguarda il mese precedente. A fronte di questo aumento la spesa del gas per la famiglia tipo è di 1532,49 euro. Dato a cui consegue un -3,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Ovvero da maggio 2021 ad aprile 2022. Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, denuncia come questo incremento in bolletta sia «una pessima notizia per le famiglie italiane». E spiega: «Nonostante il calo del costo del gas nei mercati all’ingrosso, in Italia, per colpa della decisione del Governo di ripristinare parte degli oneri di sistema, il prezzo del gas, invece di scendere, sale. Senza la reintroduzione degli oneri, ci sarebbe stato un abbassamento della bolletta del 7,1%. Una scelta che comporta un’imposta implicita nascosta pari a 309 euro su base annua».


Le stime di Codacons

Intanto, Codacons rassicura: «Fortunatamente, come da noi previsto, il rialzo delle tariffe determinato dai minori sconti in bolletta avviene quando gli impianti di riscaldamento sono oramai spenti, circostanza che limiterà l’impatto sui consumatori». Ma spiega che «un aumento delle tariffe del 22,4% porta la bolletta media del gas sul mercato tutelato a quota 1.283 euro annui, con una maggiore spesa su base annua pari a +235 euro a famiglia». E che tuttavia, «le tariffe di aprile risultano inferiori del 34,9% rispetto a quelle praticate sul mercato a maggior tutela nello stesso periodo del 2022, quando le famiglie hanno pagato il gas 123,62 centesimi di euro per metro cubo». Nonostante la parziale rassicurazione il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea come la riduzione degli sconti sugli oneri di sistema arriva in un momento di grande incertezza sul fronte energetico e alta inflazione. «Rappresenta un aggravio di spesa di cui le famiglie avrebbero fatto volentieri a meno», chiosa.


Assoutenti mette in guardia

La riduzione degli sconti prevista dal governo è «del tutto intempestiva» secondo Furio Truzzi, presidente di Assoutenti. «In tema di bollette serve coerenza e utilizzare il principio della non applicazione degli oneri di sistema in tutto o in parte per limitare l’estrema volatilità dei prezzi della materia prima e contenere l’inflazione alle stelle». Perché, mette in luce l’esperto, se è vero che da un lato il nuovo aumento tariffario si registra quando i termosifoni sono spenti, dall’altro il rialzo delle bollette avrà effetti diretti e pesanti sul tasso di inflazione. Per questo Assoutenti ribadisce la proposta al presidente di Arera di azzerare gli oneri di sistema su luce e gas fino al termine dell’emergenza inflazione in Italia, e presentarla al governo come misura di calmieramento dei listini al dettaglio.

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