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Renzi e il Riformista snobbato: «Nemmeno una domanda sul nuovo giornale? Non ve ne frega un ca**o?» – Il video

03 Maggio 2023 - 18:59 Felice Florio
Scenetta finale durante la conferenza stampa in Senato, convocata per commentare il dl Lavoro. Il senatore di Italia Viva, con il microfono della diretta ancora aperto, scherza sull'assenza di domande relative al suo esordio sul quotidiano

Elly Schlein è alla Leopolda. Partecipa, con Maurizio Landini, a un evento della Cgil. Un sacrilegio nel tempio del renzismo? «È la prima volta», dice lei, «siamo qui per dare un nuovo corso, oggi è un luogo di mobilitazione». Matteo Renzi, che ha fatto dell’ex scalo ferroviario di Firenze il trampolino di lancio per le sue sfide politiche, anche quando c’era lui a guidare il Nazareno, si trova invece al Senato. Convoca una conferenza stampa per commentare il decreto Lavoro del governo Meloni, nel giorno in cui in edicola è uscito il primo numero de Il Riformista sotto la sua direzione. In quanto a titoli, Renzi non può prendere lezioni da nessuno: «Di solito quando c’era la Leopolda facevano le manifestazioni contro, ora ci vanno», afferma a proposito di Schlein e Landini. Oppure: «Meloni ha fatto la storia per il taglio delle tasse? Sì, su la storia Instagram». «Giorgia, lascia YouTube e vieni in parlamento. Hai anche i numeri». E ancora: «Nel programma promettevano la flat tax. Ora invece siamo al taglietto». Titoli, appunto. Al termine della conferenza, Renzi mostra un certo stupore per non aver ricevuto domande sull’inedita avventura editoriale. Prima scherza con i giornalisti nella sala Nassirya di palazzo Madama: «Non ci sono state domande cattive, se la prossima volta poteste attrezzarvi, Marattin e Paita sono pronti a rispondervi su tutto». Poi, allontanando i microfoni, ma non abbastanza, si rivolge a un cronista: «Ma non hai letto Il Riformista? Mi aspettavo la domanda sul Riformista, non te n’è fregato un cazzo». A parte la battuta, ci deve credere tanto Renzi nel suo nuovo ruolo. Oltre ad averlo annunciato in svariate sedi alla vigilia, il senatore ha scritto l’editoriale di lancio del giornale, un lungo articolo sul Napoli, che si è guadagnato anche la foto di apertura in prima pagina, e non si è fatto mancare l’intestazione da direttore sotto il nome della testata. La firma di Andrea Ruggieri, il direttore responsabile, compare solo alla quinta pagina.

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