Antonella Lopardo: chi era la donna uccisa a colpi di kalashnikov dopo aver aperto la porta di casa nel cosentino

Il killer fuggito su un’auto guidata da un altro uomo. Il marito noto alle forze dell’ordine

Si chiamava Antonella Lopardo e aveva 49 anni la donna uccisa a colpi di fucile a Sibari nel Cosentino. L’omicidio è avvenuto dopo le 22 di ieri, 2 maggio 2023. Secondo la prima ricostruzione Antonella Lopardo era in casa con il marito Salvatore Maritato quando ha sentito bussare alla porta e ha aperto. Il killer ha esploso subito diversi colpi di fucile ferendo la donna al torace e in volto. Il marito ha cercato subito di mettersi in salvo. Sul posto sono giunti i carabinieri guidati dal comandante provinciale, il colonnello Agatino Saverio Spoto.


Un delitto di ‘ndrangheta?

In casa della coppia gli investigatori hanno trovato numerosi colpi esplosi. Si suppone che per l’agguato sia stato utilizzato anche un fucile Kalashnikov. Il killer è poi fuggito a bordo di un’auto ferma nei pressi dell’abitazione, guidata da un altro uomo. Salvatore Maritato è un nome noto noto alle forze dell’ordine. Gli investigatori stanno infatti setacciando il suo passato alla ricerca di elementi che potrebbero aiutare a inquadrare meglio il delitto, che per le modalità con cui è stato compiuto, potrebbe essere ricondotto alla ‘ndrangheta. Il caso sarà affidato alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, competente sul territorio cosentino.


Chi è Salvatore Maritato

Salvatore Maritato è un presunto esponente della cosca Forastefano della ‘ndrangheta, già coinvolto nell’inchiesta “Omnia” condotta dalla Dda di Catanzaro. Nella mattinata di oggi, secondo quanto si è appreso, la Procura conferirà l’incarico al medico legale per l’effettuazione dell’autopsia sul corpo della donna. Nulla si sa, al momento, sulle dichiarazioni rese ai carabinieri da Maritato, che era in casa insieme alla moglie nel momento in cui è stato commesso l’omicidio, mentre la figlia della coppia si trovava fuori. Maritato avrebbe riferito di non avere visto in faccia gli assassini, anche a causa dell’oscurità che regnava nella zona, e non avrebbe fornito indicazioni sui possibili motivi dell’agguato.

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